Cari lettori del mistero, la domanda è semplice, ma la risposta è un abisso. Se ti chiedessi, qui e ora, qual è la singola cosa che apprezzi di più della persona che sei, cosa mi risponderesti? Il tuo spirito, la tua intelligenza, la tua lealtà? Tutte risposte valide. Ma c’è un tratto, spesso abusato e ridotto a un hashtag da self-help di moda, che per me racchiude l’essenza stessa della sopravvivenza e della crescita.
Sto parlando della resilienza.
Se fino a qualche anno fa questo termine era sulla bocca di tutti, tatuato sui polsi e stampato sulle tazze motivazionali, la sua vera forza risiede in un mistero ben più antico, nascosto nelle storie che ci raccontiamo. Per chiunque conosca la fatica di ricominciare dopo un inciampo, per chiunque si muova nel mondo con una mente che “funziona diversamente”—come accade per una persona neurodivergente—la resilienza non è una moda. È una tattica di sopravvivenza quotidiana.

La resilienza, nella sua accezione più onesta, è la capacità di rialzarsi dopo essere caduti. Non una, ma infinite volte. Per una mente non conforme agli standard, l’errore non è un’eccezione, ma spesso la regola, il prezzo per aver osato navigare un mondo pensato con istruzioni diverse. Ogni passo falso, ogni misunderstanding sociale, ogni frustrazione o burnout non è la fine, ma un segnale: cambia la strategia, non l’obiettivo.
È il mistero della nostra forza interiore: perché continuiamo a spingerci oltre, anche quando il fallimento sembra l’unica costante? La risposta non è nel DNA, ma nella scelta consapevole di puntare alla crescita personale, al miglioramento continuo.
È qui che la letteratura e il folklore ci offrono specchi in cui riflettere questa nostra tenacia. Pensate ai grandi personaggi delle nostre storie, quelli che abbiamo fatto sedere nel nostro salotto letterario negli scorsi mesi:
* Jude Fawley (Jude l’Oscuro): la sua resilienza era il tentativo disperato e ripetuto di superare i muri di classe per accedere alla conoscenza. Nonostante ogni porta gli venisse sbattuta in faccia, lui continuava a bussare con i libri in mano.
* L’Uomo Invisibile: dopo aver sperimentato il tradimento e l’invisibilità, si ritira. Ma il suo ritiro non è una resa; è un atto di resilienza intellettuale, uno spazio per rielaborare il caos e prepararsi al ritorno, con una nuova consapevolezza.
Ma non sono solo gli eroi di carta a incarnare questa virtù. Nelle leggende locali e nel folklore si nascondono storie di una resilienza più cruda, più terrena: il contadino che ricostruisce il fienile dopo il fulmine; la vedova che coltiva la terra da sola; il santo patrono che, pur decapitato, si rialza e cammina. Queste figure, siano esse letterarie o leggendarie, ci dicono la stessa cosa: la vera forza non è non cadere mai, ma portare le cicatrici e usarle come mappa.
Se il tratto che apprezzo di più di me è la resilienza, non è per vanto. È per gratitudine verso quella parte di me che si rifiuta di accettare la sconfitta come l’ultima parola. Per tutti coloro che, come me, affrontano il mondo con un sistema operativo interno un po’ “fuori standard,” la resilienza è il nostro superpotere segreto. È la nostra capacità di debugging emotivo e cognitivo.
E tu? Qual è il tratto che ti permette di rialzarti, di continuare a crescere e di superare l’ultimo ostacolo? C’è una leggenda o un personaggio letterario che incarna la tua forza interiore? Fermati un attimo. Non pensarci troppo. La risposta onesta è spesso la più misteriosa e potente.
Alice Tonini
4 risposte a “La Resilienza: Il Superpotere Nascosto della Crescita”
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Più che la resilienza (parola molto bella) ad aiutare me è l’indifferenza (parola bruttissima). Il non credere più, il non aver bisogno, ecc. I miei personaggi di supporto (vecchi più di me, “piccole donne” per intenderci) sono svaniti nel tempo e con loro la mia resilienza.
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Hai scritto un cosa tristissima…mi dispiace tanto che la tua esperienza di vita ti abbia portato a dover chiudere la tua anima in cassaforte.
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Grazie mille, mi piace pensare che nonostante la vita a volte sia difficile si può sempre trovare la forza di andare avanti ❤
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Non so se sia un potere o sia follia. Ma le emozioni per me sono energia. Belle o brutte non importa, finché sento so che sono viva, notte e giorno si alternano ed è giusto così, perché ad ogni tramonto segue un’alba e ad ogni notte il giorno.
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