L’Amore e il Sogno Americano nel Grande Gatsby 🍾

Lettori del mistero e dell’ignoto oggi vi presento un opera che parla di feste, di eccessi e di amori e sicuramente ne avrete sentito parlare: Il grande Gatsby di Scott Fitzgerald.

Alla fine del 1920 Fitzgerald diede alla decade 1910-1920 il soprannome di The Jazz Age; egli scrisse un trattato dove definisce quel decennio l’orgia più costosa della storia.

La storia di cui parliamo oggi fu scritta a metà del decennio quando ogni bottiglia di Champagne era fuorilegge (il proibizionismo dura dal 1919 al 1933) e l’autore cattura nell’opera quel senso di eccesso facile e di esibizionismo nascosto che erano diffusi nell’alta società statunitense. Nessuna celebrazione di edonismo, la storia esplora le fortune e le pene di un americano Jay Gatsby, battezzato alla nascita James Gatza proveniente da un famiglia contadina del Midwest.

Attraverso una combinazione di sogni, fortune e personalità mescolata a un pizzico di non comune capacità di prendere per il naso la legge, il nostro protagonista acquisisce una grande casa, una bella macchina e una leggendaria collezione di camice. La trama è semplicemente detta. Il giovane ufficiale dell’ esercito Gatsby si innamora di Daisy Fay, una giovane donna proveniente dalla classe privilegiata. La sua passione è corrisposta ma Daisy, il cui punto di forza non è la pazienza, sposa Tom Buchanan mentre Gatsby attende di potere rientrare in patria dalla grande guerra. Questo Tom non è certo un lavoratore da medaglia al merito, ma la sua fortuna gli permette di poter acquistare praticamente qualsiasi cosa e passa le sue giornate a ricordare i bei vecchi tempi quando era giocatore di football alla Yale. Il nostro Gatsby torna, riesce a farsi una piccola fortuna e pianifica di riunirsi con la sua Daisy. Il piano funziona ma purtroppo per poco tempo.

La trama presenta dei colpi di scena interessanti, ma la nostra attenzione alla storia deve andare più in profondità. L’impressione principale riguarda il paradosso rappresentato da Gatsby stesso: è veramente così grande e importante o vuole solo fare credere di esserlo?

In una singola pagina il narratore descrive Gatsby con due sole frasi: “lui rappresentava ogni cosa per la quale io provavo rabbia”, “lui divenne giusto, alla fine”. Molto del fascino di questo libro sta nel modo in cui Fitzgerald racconta la storia attraverso gli occhi filtranti del narratore Nick Carraway. Nick diventa un agente del destino essendo sia il vicino di Gatsby sia un cugino lontano di Daisy. Nick passa meno di un anno nell’East quando decide di tornare nel Midwest, lo stesso Fitzgerald crebbe a St.Paul nel Minnesota, in quella che lui descrive come la peggior casa della migliore parte della città, un buono sfondo per un uomo che sviluppa un tale senso di distinzione sociale.

Il racconto è marcato dalla pregnanza della ricchezza di Gatsby, denaro, amore, rinnovamento; la vita del personaggio è caratterizzata dall’eccesso. Una frase di un tardo Fitzgerald divenuta famosa dice: non ci sono seconde possibilità nella vita americana. Alla fine di questo romanzo comunque l’america diventa teatro di una seconda possibilità per la cultura europea, un seno tutto nuovo per il nuovo mondo. Fitzgerald una volta terminato il romanzo pensò di chiamarlo Under the Red, White and Blue ed è vero che alcuni vedono Gatsby come l’incarnazione del sogno americano, una rappresentazione di quella terra dell’idealismo profondo e dell’ ottimismo non richiesto che oggi si sta sbriciolando nel nazionalismo ortodosso.

L’ultima frase della novella ci riporta anche anche le parole che furono incise sulla tomba di Fitzgerald: So we beat on, boats against the current, borne back ceaselessly into the past.

E con quest’ultima scena per oggi vi saluto.  Vi auguro buona lettura e alla prossima.

Alice Tonini

2 risposte a “L’Amore e il Sogno Americano nel Grande Gatsby 🍾”

  1. Avatar sillydeliciouslyf76523c1d3
    sillydeliciouslyf76523c1d3

    Buona recensione, come sempre, brava! Possiedo questo libro da un sacco di tempo ma non ho mai avuto il “coraggio” di leggerlo ne di guardare il film. Forse coraggio non è il termine corretto ma è quello che più si avvicina.

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  2. Avatar Giganti della Letteratura: Dialoghi tra Sogni ed Illusioni | Alice Tonini

    […] La risposta, come avrete letto nei post, è arrivata attraverso le figure femminili: Estella, Sue, Sondra e Daisy. Ognuna è stata la musa, il trofeo o la rovina. Uno solo, alla fine, è emerso con un sorriso amaro, dimostrando che l’inganno di sé stessi è a volte la forma di successo più duratura. Chi è stato? Per rivivere la feroce discussione tra sogni infranti e auto-invenzione, clicca qui: Charles Dickens: l’inghilterra del 1800 con le sue grandi speranze e disperate illusioni, Pessimismo e Desiderio in Jude l’Oscuro, Clyde Griffiths: sogni e delitti in ‘Una tragedia americana’, L’Amore e il Sogno Americano nel Grande Gatsby 🍾. […]

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2 pensieri su “L’Amore e il Sogno Americano nel Grande Gatsby 🍾

  1. Buona recensione, come sempre, brava! Possiedo questo libro da un sacco di tempo ma non ho mai avuto il “coraggio” di leggerlo ne di guardare il film. Forse coraggio non è il termine corretto ma è quello che più si avvicina.

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