Il Mistero della Colonia di Roanoke: Cosa è Successo ai Coloni?

Cari lettori del mistero nel vasto archivio della Storia, ci sono eventi che sono come cicatrici, e altri che sono come buchi neri: risucchiano la verità e lasciano dietro di sé solo congetture e paure primordiali.

Per me, l’evento storico che incarna il mistero più puro è la scomparsa della Colonia di Roanoke, in Nord America, nel tardo XVI secolo. Non è una battaglia o una cospirazione, ma la sparizione di 117 persone, uomini, donne e bambini, svanite nel nulla, come risucchiate da un incantesimo arcano della terra.

Questo non è un semplice “fatto storico”; per molti questa storia è la leggenda fondatrice dell’horror americano.

Tutto inizia nel 1587, quando un gruppo di coloni inglesi, guidati dal Governatore John White, sbarcò sull’Isola di Roanoke (oggi North Carolina) per stabilire la prima colonia permanente inglese nel Nuovo Mondo. Tra loro c’era la figlia di White, Eleonor Dare, che diede alla luce la prima bambina inglese nata in America, Virginia Dare.

Dopo aver organizzato l’insediamento, White fu costretto a tornare in Inghilterra per rifornimenti. La sua assenza, causata dalla guerra tra Inghilterra e Spagna, si prolungò per tre lunghi anni.Quando finalmente White riuscì a tornare, nell’agosto del 1590, si trovò di fronte a una scena che congelò il sangue: l’insediamento era completamente deserto. Le case erano state abbandonate, gli oggetti di valore lasciati al loro posto. Non c’erano segni di lotta, né corpi, né scheletri. Nessuna traccia di violenza.

Questa storia mi affascina particolarmente perché, durante il mio viaggio in Canada, ho potuto toccare con mano l’immensità della frontiera nordamericana. Ho percepito la potenza silenziosa e indifferente di una natura vasta e selvaggia. Mi sono sentita minuscola di fronte a foreste secolari, dove il tempo sembra seguire un ritmo diverso. Ho provato un brivido pensando a quanto fosse facile, in quegli spazi sconfinati, perdersi, o per una intera comunità scomparire senza lasciare traccia che non fosse un sussurro nel vento.

Questa stessa sensazione di vastità e potenziale isolamento è l’arma segreta del mistero di Roanoke. L’unica cosa che i coloni avevano lasciato era un inquietante messaggio inciso: la parola “CROATOAN” era stata scolpita in modo chiaro su un pilastro del forte. Le lettere “CRO” erano incise anche sul tronco di una grande quercia.

La parola CROATOAN era il nome di un’isola vicina e della tribù nativa che vi abitava. I coloni avevano un accordo: se si fossero dovuti spostare, avrebbero dovuto incidere il nome della destinazione. Se fossero stati attaccati, avrebbero dovuto aggiungere una Croce di Malta. Ma non c’era nessuna Croce di Malta.

Questa singola, ambigua parola è il sigillo del mistero di Roanoke. White interpretò l’incisione come un messaggio che indicava il trasferimento, ma l’incapacità di verificare ha lasciato il segreto aperto per oltre quattro secoli.

Cosa è successo a 117 anime in tre anni? Le teorie spaziano dal plausibile al puramente soprannaturale, alimentando generazioni di storie horror. L’ipotesi più razionale suggerisce che i coloni, a corto di cibo, si siano divisi in piccoli gruppi e siano stati assorbiti dalle tribù native, perdendo progressivamente la loro identità inglese. Un lento dissolvimento, quasi un sortilegio culturale. Il folklore e le teorie weird parlano di riti pagani, di una maledizione ancestrale della terra, o di un sacrificio di massa per placare gli spiriti del Nuovo Mondo che rigettavano gli invasori. Non potendo spiegare una sparizione così pulita, la narrativa successiva ha abbracciato teorie di portali dimensionali o un qualche intervento alieno. Dopotutto, l’uomo tende a preferire l’orrore fantastico al vuoto.

Roanoke non è solo un mistero storico; è la prova che, a volte, la storia lascia delle interruzioni narrative così profonde da poter essere riempite solo con l’immaginazione e la paura. Ci ricorda che, di fronte alla potenza dell’ignoto, anche la civiltà può essere semplicemente risucchiata in un silenzio tombale.

E voi, di fronte al cartello “CROATOAN”, cosa avreste pensato? E che fine avreste immaginato per i coloni perduti?

Alice Tonini

Una replica a “Il Mistero della Colonia di Roanoke: Cosa è Successo ai Coloni?”

  1. Avatar L' Alchimista Digitale

    La leggenda è densa di ipotesi: alcuni dicono che i coloni si unirono ai nativi Croatoan (oggi noti come tribù Hatteras, altri che furono sterminati o rapiti da forze sconosciute; e poi ci sono le teorie più oscure — rituali, entità, maledizioni… perfino parallelismi con la parola “CROATOAN” che, curiosamente, riappare in altri casi di sparizioni misteriose, come nell’ultima pagina del diario di Edgar Allan Poe o su muri di stanze abbandonate in vecchi ospedali psichiatrici. È una parola che suona come un avvertimento, o forse come un sigillo. Un simbolo che mescola storia, folklore e orrore puro.

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Un pensiero su “Il Mistero della Colonia di Roanoke: Cosa è Successo ai Coloni?

  1. La leggenda è densa di ipotesi: alcuni dicono che i coloni si unirono ai nativi Croatoan (oggi noti come tribù Hatteras, altri che furono sterminati o rapiti da forze sconosciute; e poi ci sono le teorie più oscure — rituali, entità, maledizioni… perfino parallelismi con la parola “CROATOAN” che, curiosamente, riappare in altri casi di sparizioni misteriose, come nell’ultima pagina del diario di Edgar Allan Poe o su muri di stanze abbandonate in vecchi ospedali psichiatrici. È una parola che suona come un avvertimento, o forse come un sigillo. Un simbolo che mescola storia, folklore e orrore puro.

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