Carissimi lettori del mistero e dell’ignoto, c’è un ricordo che custodisco con particolare affetto, un momento in cui la mia passione per la letteratura del mistero, il folklore e i luoghi leggendari si sono intrecciati in modo indimenticabile. Non si è trattato di un’esperienza grandiosa o di una scoperta clamorosa, ma di un pomeriggio tranquillo, avvolto in un’atmosfera che sembrava uscita da un romanzo gotico.
Ero in visita a un piccolo lago alpino, di quelli che ti aspetti di trovare descritti nelle pagine di un racconto di Sheridan Le Fanu, con le sue acque cupe che riflettevano le montagne circostanti e un velo di nebbia che a tratti si levava dalla superficie. Il cielo era plumbeo, minacciando pioggia, e il silenzio era rotto solo dal fruscio del vento tra gli alberi. Avete presente il Lago di Molveno? Forse non si tratta di una meta turistica molto conosciuta, è piccolo ma estremamente affascinante.

In quel pomeriggio così suggestivo, avevo scelto di leggere “Il Mastino dei Baskerville” di Arthur Conan Doyle. Immaginate la scena: seduta su una panchina di legno consumata dal tempo, con il lago misterioso di fronte a me e le parole di Doyle che prendevano vita, sembrava che la brughiera di Dartmoor si fosse in qualche modo fusa con il paesaggio alpino. Ogni pagina che voltavo, ogni descrizione della desolazione della brughiera e dell’inquietante ululato del mastino, risuonava con l’ambiente circostante. L’umidità dell’aria, il grigio del cielo e persino il modo in cui i rami degli alberi si stagliavano contro le nuvole contribuivano a creare un’esperienza immersiva, quasi sensoriale. Non era solo la storia in sé a catturarmi, ma il modo in cui il luogo amplificava l’esperienza. Sentivo la tensione crescere con le descrizioni di Holmes e Watson, e ad ogni crepitio di un ramo o al movimento delle canne in riva al lago, mi sembrava di percepire l’ombra del mistero strisciare più vicina.
Questo è il tipo di momento che amo: quando un luogo, con la sua storia e le sue leggende non dette, si fonde perfettamente con la narrativa che sto esplorando. È un ricordo che vi racconta il perché sono così affascinata dal mistero e dal folklore: per la loro capacità di trasformare la realtà in qualcosa di più profondo, più enigmatico, e a volte, anche un po’ spaventoso. Forse è questa la magia che cerco in ogni libro e in ogni viaggio: la possibilità di essere trasportata, anche solo per un pomeriggio, in un mondo in cui il velo tra la realtà e la leggenda si assottiglia. E voi, avete un momento in cui un libro e un luogo si sono uniti in un’esperienza indimenticabile?
Alice Tonini
2 risposte a “Momenti Magici: Dove Fantasia e Luoghi Si Incontrano”
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Bello! Molto bello anche che tu abbia voluto condividerlo con noi, grazie davvero!
Ora la mia memoria non mi aiuta a ricordare momenti di lettura particolari ma so che ci sono stati e in un momento tranquillo spero di ricordarli per poterteli raccontare.
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Il Lago di Molveno è bellissimo, lo conosco!!!
Ricordo che un’estate, in vacanza in Calabria, a Santa Caterina dello Jonio, lessi I Promessi Sposi dalla prima all’ultima pagina e mi piacque tantissimo. Faticai un po’ nella parte della peste, ma fu una bella esperienza. La Prof. ssa di Italiano delle Superiori ce lo diede come compito, ma ne fui entusiasta. Un saluto 👋🏻"Mi piace"Piace a 1 persona
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