Scrittura creativa invernale: riti per mindfulness con ADHD ✍️

Cari lettori del mistero siamo a Venerdì 13. Una data carica di leggende oscure e di avvertimenti. Ma per chi, come noi, cerca la magia nelle ombre, il 13 non è sfortuna: è il numero che precede l’ordine, il numero dell’ignoto che ci spinge a osare.

E quale momento migliore di questo, quando il buio regna sovrano e il mondo sembra rallentare, per affrontare il rito più intimo e personale: quello della scrittura.

Oggi voglio condividere una riflessione sul mio processo creativo e sul potere dell’isolamento invernale, specialmente per una mente che funziona… diversamente.

Come ho accennato in precedenza, la mia mente vive a un ritmo veloce. Convivo con l’ADHD, una condizione che spesso viene vista come un deficit di attenzione. Ma io l’ho imparata a vedere come un motore Ferrari di idee, che necessita solo dei freni giusti e della pista giusta per correre.

L’Inverno, con il suo silenzio ovattato e le sue giornate brevi, mi offre proprio la pista perfetta. Quando il mondo fuori è sigillato dal gelo, la necessità di uscire diminuisce, e l’energia dispersiva della distrazione si concentra in un punto: l’Iperfocalizzazione.

È un momento quasi magico: la capacità di immergermi in un interesse con un’intensità totale, che per una mente neurodivergente è un superpotere raro e prezioso. Invemia, l’iperfocalizzazione diventa una vera e propria trance rituale. È in questo stato che nascono i mondi più complessi, i misteri più intricati e le connessioni narrative che altrimenti resterebbero nascoste.

La scrittura personale, specie quella di romanzi e saggi, richiede una dedizione che può sembrare impossibile da mantenere. Ma l’inverno ci offre un’opportunità unica per praticare il ritiro. Il buio e il freddo esterno riducono le distrazioni sensoriali. La mia mente, non più bombardata da stimoli estivi, può concentrarsi sul “fuoco interiore” della storia. L’ADHD porta spesso al caos delle idee. Ma sedersi per scrivere in un periodo di pausa sociale è un atto di disciplina magica. Ogni parola sulla pagina non è solo inchiostro, ma un passo verso la pacificazione del rumore interiore. Scrivere è dare ordine al caos che la mia mente genera.

L’inverno è la stagione di Saturno, del tempo che rallenta e si fa riflessivo. Accetto che alcune giornate siano improduttive, ma quando l’ispirazione mi colpisce, so che il periodo di buio mi darà la resilienza per cavalcare l’onda dell’iperfocalizzazione fino all’alba. La scrittura, per una mente come la mia, non è un lavoro; è un atto necessario di auto-bilanciamento.

Per me, la lettura e la scrittura sono la prova vivente della resilienza. Nonostante le sfide e il rumore, non ho mai mollato le mie armi (la penna e l’inchiostro). E il mio orgoglio più grande è di aver imparato a incanalare l’energia “disordinata” in storie che, spero, risuonino con voi.

Se la vostra mente tende a correre, prendete l’inverno non come un ostacolo, ma come un invito al raccoglimento. Trovate la vostra candela, il vostro Ciceone (la bevanda rituale che vi calma), e lasciate che il fuoco della vostra passione vi porti in uno stato di trance creativa.

E voi, cari lettori, avete un rituale invernale o una tecnica speciale che vi aiuta a domare il caos interiore e a dedicare tempo alla vostra arte?

Alice Tonini

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Successo Autentico: La Magia della Neurodivergenza

Cari lettori del mistero, oggi vi pongo una domanda e vorrei che ci rifletteste tutti: quando pensate a una persona di successo, qual è la prima che vi viene in mente? Che cos’è il successo per voi?

Quando sentiamo la parola “successo”, l’immaginario collettivo evoca spesso yacht, copertine patinate o, nel mondo letterario, pile di libri venduti. Ma per chi è abituato a scandagliare la magia che si nasconde oltre la superficie, la verità è un’altra: il successo autentico, quello che riscalda l’anima, secondo me si verifica solo quando una persona vive una vita pienamente allineata ai propri valori e alle proprie capacità.

È la realizzazione del proprio destino, indipendentemente dal clamore, il perseguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà. E se ti dicessi che in questo senso, alcuni dei successi più clamorosi nei generi che amiamo – il fantasy, l’horror e la fantascienza – sono stati raggiunti proprio da quelle menti che il mondo classifica come “disordinate” o “distratte”?

Ottobre è il mese dedicato alla salute mentale, sapete quanto tengo a questa tematica quindi voglio aggiungere una mia personale riflessione parlando di neurodivergenza, in particolare del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD).🧡🧡🧡

La narrazione convenzionale dipinge l’ADHD come un ostacolo, ma è una prospettiva parziale. Chi come me ha questo tipo di mente spesso possiede una creatività debordante e una capacità di iperfocalizzazione su argomenti di interesse che rasenta il magico. Questo è il vero carburante per i mondi complessi e affascinanti che popolano i nostri scaffali. Quali autori incarnano questo successo, trasformando le loro capacità uniche in narrativa?

L’autore della serie Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è un esempio lampante. Rick Riordan ha parlato apertamente della sua diagnosi di ADHD e Dislessia, e ha fatto una scelta potente: ha reso il suo protagonista, Percy, un eroe neurodivergente. Per Riordan, il successo non è stato solo vendere milioni di copie, ma il valore che ha dato a innumerevoli ragazzi che, come Percy, si sentono diversi. La sua capacità di trasformare i limiti in poteri divini (i personaggi con ADHD e Dislessia nel suo universo sono spesso Semidei, il cui cervello è “cablato” per il greco antico) è la realizzazione di un valore fondamentale: celebrare l’unicità.

Anche se non possiamo fare diagnosi postume, le biografie del padre dell’horror cosmico, H.P. Lovecraft, descrivono tratti che suggeriscono una profonda neurodivergenza. La sua ossessiva attenzione ai dettagli, l’isolamento sociale e la capacità di costruire una mitologia (la Lovecraftian Lore) complessa e minuziosa sono tutti possibili frutti di una mente in iperfocalizzazione. Il suo successo, forse, è stato quello di incanalare un’intensa e a tratti caotica vita interiore nel genere della weird fiction, dando forma a quelle paure cosmiche che sfuggono alla logica ordinaria.

Neil Gaiman, il visionario creatore di Sandman, è un altro autore la cui brillantezza sembra nascere da una mente che non segue percorsi lineari. La sua capacità di saltare agilmente tra mitologia, folklore urbano, horror e fiaba, creando connessioni che altri non vedono, è l’essenza di un pensiero “non convenzionale”. La sua arte sta nel vedere la magia nascosta sotto la superficie della vita quotidiana, una prospettiva che spesso fiorisce nelle menti che processano il mondo in modo diverso. Il successo di Gaiman risiede nella sua capacità di dare ordine poetico e profondo al caos apparente.

Questi autori ci dimostrano che i veri “difetti” possono essere i punti di forza più grandi. La mente neurodivergente non è meno capace di successo, è semplicemente cablata per eccellere in modo diverso. Il mio messaggio quindi è quello che la diversità ci rende originali, ognuno di noi è diverso ma unico e la nostra missione personale è sviluppare quell’unicità nel migliore dei modi per rendere la nostra vita un successo. Ci riusciremo? Lo scopriremo solo quando tireremo le somme alla fine di tutto. E il tuo successo, in quale magia risiede? In quale capacità fuori dagli schemi hai trovato la tua vera voce?

Alice Tonini

Una replica a “Successo Autentico: La Magia della Neurodivergenza”

  1. Avatar sillydeliciouslyf76523c1d3
    sillydeliciouslyf76523c1d3

    Bello! Bellissimo!!

    Vero! Verissimo!!

    Sono nata troppo presto, queste verità nella mia giovinezza non venivano contemplate, non esistevano, sopratutto nelle classi sociali meno istruite. CIAO!

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Il Viaggio di un Blog: Storia e Motivazioni

Cari lettori del mistero, ogni blog ha una sua storia, un segreto che si nasconde dietro ogni parola. Il mio è un viaggio che è iniziato nel lontano 2018, un anno in cui una semplice idea ha preso vita, e si è trasformata in qualcosa di molto di più. Spesso mi chiedono: “Perché continui a scrivere? Cosa ti spinge a tornare qui, settimana dopo settimana?”. La risposta è un mistero, ma anche una verità che finalmente sono pronto a svelare.

La motivazione più antica e radicata è la condivisione. Questo blog è nato come un porto sicuro per le mie passioni: un luogo dove parlare di libri che ti fanno venire i brividi, di miti e folclore che affondano le radici nella notte dei tempi, e di magie che sfidano la logica. È il luogo in cui mi sono sentita libera di analizzare un’indagine di Sherlock Holmes, di esplorare una foresta incantata o di discutere di un’antica maledizione. Ancora oggi, la gioia più grande è sapere che, da qualche parte, c’è un altro lettore che si sente a casa in queste pagine.

Ma col tempo, a questa motivazione se ne è aggiunta un’altra, più profonda, più personale. Voglio che questo blog sia anche un faro, un segnale nel buio per chi pensa di non essere abbastanza. Mi sono ripromesso di usare la mia voce per sensibilizzare il pubblico sull’ADHD, per dimostrare che anche una persona neurodivergente può costruire qualcosa di duraturo e significativo. I nostri percorsi sono diversi, a volte più complicati, ma la passione è un motore che non si ferma. Voglio che le persone sappiano che si può avere un blog, si possono scrivere e pubblicare libri, anche se il tuo cervello funziona in modo “diverso”. Le nostre menti sono un labirinto complesso da esplorare.

Un altro motivo, forse il più enigmatico di tutti, è l’abitudine. Dopo tutti questi anni, il blog è diventato parte di me, una sorta di rituale. Non riuscirei a farne a meno. È come un vecchio amico che mi aspetta, un quaderno segreto in cui annoto i miei pensieri più inquietanti. Ci sono periodi di grande fervore, in cui scrivo quasi ogni giorno, e momenti in cui mi prendo delle pause. La vita, con i suoi impegni e le sue sfide, a volte mi porta via da qui. Ma torno sempre. È una promessa che ho fatto a me stessa, e a voi che mi leggete.

Questo blog, quindi, non è solo una raccolta di articoli. È un atto di amore per le storie, una battaglia per l’inclusione e un’abitudine che è diventata una parte imprescindibile del mio essere. È il mio piccolo angolo di magia e mistero nel vasto e caotico mondo di internet.

Alice Tonini

Una replica a “Il Viaggio di un Blog: Storia e Motivazioni”

  1. Avatar Julius (Sons Of New Sins)

    Dopotutto, scrivere è terapeutico.
    Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri.
    Continua a nutrire questo giardino, ti sarà sempre di più fonte di ispirazione e pace interiore per affrontare la quotidianità.

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