Scopri i Segreti del Mio Blog Rinnovato

Il 1 settembre 2018 ho pubblicato il primo articolo di questo blog. Ed è ancora li per dare il benvenuto ai visitatori.

Oggi caro lettore dell’ignoto posso darti il bentornato. Dopo una pausa di riflessione di qualche settimana il sito riprende vita con una nuova veste, con nuovi articoli e contenuti che di sicuro ti faranno piacere. Alcuni vecchissimi articoli puramente informativi verranno rimossi, altri aggiornati e le possibilità date dal cambio di piattaforma stanno alimentando nuove interessanti idee.

Il mio obiettivo è sempre lo stesso: creare un angolo dove possiamo condividere la nostra passione per i libri e per il mistero senza essere giudicati.

Vi chiedo scusa in anticipo se doveste trovare qualche link che non funziona o qualche pagina che non ho ancora sistemato. Il mio invito, come sempre, è quello di farmi immediatamente sapere, qui o con i dm di Instagram, quello che non funziona per darmi la possibilità di aggiustare il tutto il prima possibile. Gestire un sito da sola non è semplice, in più devo imparare a gestire una nuova piattaforma quindi mi ci vorrà del tempo.

In questo momento la newsletter è in pausa per darmi il tempo di capire come gestirla nella nuova piattaforma e presto potremmo avere in uscita il terzo dei miei romanzi…ma questo è un’altra storia.

Ringrazio chi mi ha sempre supportato fino a oggi e chi si è già abbonato per seguire tutti i contenuti (in futuro ne usciranno di riservati solo per loro). Ricambierò non appena capisco come funziona…

Nel frattempo auguro a tutti voi lettori dell’ignoto una buona lettura e ci vediamo prestissimo.👋🥰

Alice Tonini

3 risposte a “Scopri i Segreti del Mio Blog Rinnovato”

  1. Avatar wwayne

    A proposito di libri, questo è senza dubbio uno dei più belli che abbia letto negli ultimi anni: https://wwayne.wordpress.com/2023/10/07/scopriro-la-verita-2/. L’hai letto anche tu?

    Piace a 2 people

    1. Avatar Alice Tonini

      Holly mi manca. Al prossimo mercato dell’ usato vedrò di cercare una copia. Grazie 👍

      "Mi piace"

      1. Avatar wwayne

        Colgo l’occasione per dirti che mi sono appena iscritto al tuo blog. Grazie a te per la risposta! 🙂

        Piace a 1 persona

Lascia un commento

Il mistero del libro di Urantia: esseri interplanetari o essere truffati?

Buongiorno lettori e lettrici e bentornati al nostro appuntamento dei libri misteriosi.

Questa volta parliamo del Libro di Urantia. Io ne avevo già sentito parlare in passato per i suoi contenuti mistici però facendo qualche domanda in giro mi sono resa conto che molti di voi non sanno di cosa si tratta e non lo hanno mai sentito nominare quindi oggi vi darò qualche info in più per capire che cosa è.

Viene chiamato anche Fascicoli di Urantia o Quinta rivelazione Epocale e fu diffuso a Chicago tra il 1925 e il 1977. Parla principalmente di filosofia, di religione, di destino e di cosmologia; insomma diciamo che tratta tematiche legate alla scienza mistica dell’uomo e ci indirizza verso il futuro del nostro pianeta.

I capitoli che lo compongono sono 196 e ognuno è intitolato a una entità celeste diversa come l’angelo protettore del cosmo, il capo degli arcangeli, l’astro della sera e molti altri

Il libro inizialmente doveva essere distribuito gratuitamente dalla Fondazione Urantia, organizzazione senza scopo di lucro, che avrebbe dovuto diffondersi in tutto il mondo ma, come sappiamo tutti, quando ci sono di mezzo diritti editoriali e soldi i “gratuitamente” finiscono sempre in tribunale. Infatti ancora oggi la Fondazione Urania frequenta i tribunali statunitensi citando in causa questa o quella pubblicazione degli estratti dell’opera non autorizzata. Nonostante ciò continuano a circolare nelle librerie opere sulla vita di Gesù o libri sui misteri dell’universo scritti da sedicenti guru e presi passo passo dai capitoli del libro di Urantia. E ovviamente venduti a prezzo pieno.

E fino a qui tutto abbastanza normale se non fosse che i reali autori del Libro di Urantia sono ignoti e si autodefiniscono entità sovrannaturali e sovrumane. Nei loro intenti ci avrebbero consegnato il libro per rivelarci il nostro futuro e metterci in guardia dai pericoli che si nascondono nell’universo. Una specie di “Dottor Who” per intenderci. 

Adesso si fa strano eh? Ma non è tutto qui.

Il mistero dell’identità dell’autore o degli autori ha però una pista molto terrena. Sappiamo infatti che l’indice fu composto da tale Bill Sadler Jr. e sono arrivate sino a noi dal 1911 le dichiarazioni di due medici di Chicago William S.Sadler e della moglie Lena Sadler che avrebbero fatto da tramite tra noi e il canale umano utilizzato per la comunicazione.

Fino all’incontro con il vicino dal sonno pesante che avrebbe fatto da tramite tra le entità e l’umanità terrestre, i coniugi Sadler erano noti e stimati membri della comunità medica cittadina di Chicago e il signor Sadler fu psichiatra, avventista e demistificatore dei fenomeni paranormali tanto da essere conosciuto per essere un convinto non credente del soprannaturale. Nel 1929 pubblicò un libro: The Mind at Mischief in cui svela i trucchi dei medium che allora andavano molto di moda e di come l’auto inganno porta la nostra mente a trarre rivendicazioni psichiche fantasiose da fatti ritenuti inspiegabili ad un occhio inesperto. 

Torniamo al nostro libro. Nel 1911 il medico e la moglie raccontano di essere stati contattati da una vicina preoccupata dagli stati di trans del marito. I due presero a osservare lo strano fenomeno alla ricerca di una eventuale cura. Nel tempo però quest’uomo produsse delle comunicazioni verbali che sosteneva fossero provenienti da un essere spirituale identificato come “visitatore studente”. 

Nel 1924 Sadler con alcuni colleghi e dei pazienti inizia a tenere degli incontri domenicali con quest’uomo per discutere gli strani messaggi che venivano registrati durante il contatto. Questo gruppo di uomini pose all’entità delle domande a cui l’uomo iniziò a dare risposte scritte, in questo modo dal 1925 il gruppo iniziò la redazione di un voluminoso documento manoscritto e questa trascrizione divenne il metodo regolare delle presunta comunicazione tra gli uomini e le entità sovrumane.

Il gruppo si auto-nominò “Forum di Contatto” e furono gli unici testimoni degli incontri; stando alle loro testimonianze il libro si materializzò fisicamente solo a partire dal 1935, dieci anni dopo l’inizio delle comunicazioni scritte. Strane coincidenze?

Quanto a stranezze anche il contenuto del libro è decisamente insolito.

Per esempio abbiamo Lazzaro che dopo essere stato resuscitato da Gesù parte e se ne va a Filadelfia a capo di una congrega cristiana (avrà camminato sulle acque dell’oceano atlantico?). I progenitori di tutta l’umanità non sono più i discendenti di Sem, Cam e Iafet o degli ominidi ma sarebbero i figli di una coppia indiana che si  ritrovò con diciannove figli, bambini tutti dalla pelle e dalle caratteristiche somatiche diverse che poi si sono sparsi in tutto il mondo per dare vita alla razza umana. Invece di Adamo ed Eva abbiamo due gemelli Andon e Fonta, nati nel 991.000 a.C. Al momento della nostra morte finiamo a Jerusem con un corpo semi materiale e li il nostro scopo è quello di imparare come sopravvivere nella nuova dimensione. L’intero universo sarebbe abitato da miliardi di esseri umanoidi (gli sceneggiatori di Guerre Stellari e Star Trek hanno avuto più fantasia) tutti in costante evoluzione.

Ovviamente il libro ha subito critiche feroci da decine di studiosi, ricercatori, religiosi etc., nessuna delle teorie contenute nei 196 capitoli ha alcun fondamento scientifico, teologico o filosofico. Ciò nonostante attorno alle rivelazioni dell’opera si è creato un movimento di sostenitori che però non ha mai superato il migliaio di aderenti ufficiali. Non sono mai nate chiese o movimenti pseudo religiosi basati sulle rivelazioni mistiche del Libro di Urantia.

E dopo quest’ultima rivelazione Luke è pronto ad affrontarvi.

Possiamo tranquillamente sostenere che il 90% delle persone che hanno letto l’opera o se ne sono in qualche modo interessati la vede come una raccolta di fantasiose invenzioni scaturite da una mente influenzabile. Lo si può paragonare a un romanzo di fantascienza. 

Ci resta il mistero sull’identità di questi autori alieni o alienati di cui non conosceremo mai le reali intenzioni.

Cari lettori, anche per oggi è tutto!

Come al solito vi auguro una buona lettura e al prossimo libro misterioso.

Alice Tonini

Cinema horror e soprannaturale: tra fantasmi, poltergeist e case infestate

Oggi riprendiamo il nostro viaggio tra i sottogeneri del cinema horror e diamo una sbirciata al filone che si occupa dei fantasmi, dei poltergeist e delle case infestate da spiriti irrequieti che vi perseguiteranno portandovi alla pazzia.

I fantasmi non esistono?

Forse, o forse esistono. A voi la scelta. 👻

Ma nel mondo del cinema horror sono molto sfruttati e molto popolari. Il motivo principale è che sono facilmente adattabili a qualsiasi tipo di film, dalla commedia al romance, dai prodotti Disney a quelli di Star Trek (dove diventano allucinazioni o proiezioni olografiche). Tutti ricordiamo i lenzuoli bianchi di Scooby Doo o la donna con i lunghi capelli neri fradici che si trova negli horror giapponesi e sappiamo che è una moda destinata a influenzare il mondo delle produzioni cinematografiche ancora per molto tempo.

Un fantasma che grida, un’ombra che appare contro il muro, uno spettro che vaga senza pace ci inquietano ma non possono fisicamente farci del male. Possono però scioccare talmente tanto da provocare un malore o far cadere il personaggio da una finestra. Sono esseri eterei che si percepiscono più di quanto si vedano, spesso udibili tramite i lamenti, i graffi sulle pareti o sulle porte scricchiolanti. Se si riesce a vederli essi sono apparizioni eteree, una nebbia, ombre oscure o riflessi.

Lo scrittore delle storie di fantasmi deve saper modulare disagio e paura attraverso la parte principale della storia portando solo orrore come crudo risultato finale. (ma della scrittura degli horror parleremo presto con un paio di articoli a tema)

I maestri di questo sottogenere furono Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, M.R. James, Sheridan LeFanu e Henry James – la tradizione gotica è la faccia moralmente accettabile dell’horror. Nelle opere letterarie del genere un fantasma cercherà di spingervi fuori dalla vostra mente e il risultato di molte di queste storie di fantasmi è la pazzia, particolarmente superbe sono le opere letterarie di M.R. James, ad esempio Oh Whistle e I’ll come to you, My Lad è . Questi spiriti portano i protagonisti al suicidio ed essi stessi diventano fantasmi.

Nelle opere di fantasia i poteri dei fantasmi sono i più disparati, perseguitano le loro vittime e compaiono all’improvviso: negli specchi, nei corsi d’acqua o dietro la schiena. Un fantasma non deve per forza rispettare le leggi della natura, loro si librano nell’aria, camminano attraverso le pareti e cambiano forma secondo i propri desideri. I fantasmi possono essere paragonati a dei gatti, sono territoriali o legati alla persona che devono perseguitare magari perchè sono morti al suo posto in un incidente e desiderano trovare pace (The Changeling, Medak 1980).

Per quanto riguarda i film sugli spettri ci sono due visioni differenti che co-esistono. Abbiamo visto che gli spiriti tormentano le persone ma ci sono storie horror e film nei quali il dannato infesta un luogo specifico come una casa o un cimitero, un esempio è The Innocents (Clayton, 1961), The Canterville Ghost- Il fantasma di Canterville (Jules Dassin and Norman Z. McLeod, 1944) The House on Haunted Hill (Castle, 1959), The Amityville Horror (Stuart Rosenberg, 1979; Andrew Douglas, 2005) e Poltergeist (Hooper,1982). Ci sono tanti luoghi infestati quante sono le persone tormentate da fantasmi malvagi.

Prima del 1940 nei film i fantasmi hanno le stesse funzioni del demonio, l’obiettivo finale è portare sollievo all’anima dannata con la luce del paradiso. Il primo film serio che arrivò dagli Stati Uniti fu The Uninvited (Guard and Guard, 1944) nei quali un uomo (Ray Milland) acquista una casa sinistra in Cornovaglia e ci va ad abitare, un classico. L’atmosfera è molto inglese, anche i fantasmi hanno l’aria british, in fondo l’Inghilterra vanta una lunga tradizione di antiche case spaventose e castelli dall’atmosfera evocativa.

I film americani hanno la tendenza a utilizzare le case gotiche tipiche del sud degli Stati Uniti e costruite prima della grande guerra d’indipendenza, gli stati più gettonati sono il New England (vedi Salem e i film che sono stati girati li) e il Massachusetts. Probabilmente i fantasmi californiani o del Nevada sono più problematici da filmare o vogliono essere pagati di più e allora i registi non li scritturano.

In The Haunting (Wise, 1963) Eleanor Lance è una zitellona incallita in fuga dalla sua claustrofobica famiglia e tormentata da poteri telecinetici. Come con Carrie (De Palma, 1976) e The Shining (Kubric, 1980) la vera questione è il protagonista è davvero perseguitato o è la sorgente dei suoi stessi mali? Quelle che si vedono nella casa di Eleanor sono forse creazioni di Eleanor stessa? E’ chiaro che la
casa la vuole, vuole assorbirla nella sua entità demoniaca vivente. Il film ha molte riprese fatte da angoli in soggettiva che ci danno la sensazione di essere nel punto di vista della cosa che dal tetto si avvolge verso il basso in una spirale malvagia cercando di spaventare la protagonista. La visione dello spazio nelle inquadrature è disturbata da specchi posizionati sulla scena in modo strategico: riflessi argentati sui muri, porte che cigolano e colpi senza una spiegazione apparente. Dr. Markway, il soave investigatore
psichico incaricato di trovare una spiegazione a quanto accade nella casa, arriva alla conclusione che tutti gli angoli sono sbagliati; le porte non vogliono chiudersi o si chiudono da sole, è disorientato dagli spazi stretti pieni di cianfrusaglie edwardiane. Nella casa tutto è a pezzi come la mente di Eleanor.
Gli specchi mandano il messaggio “guardati, non vedi?”. La cosa più spaventosa per Eleonor è Eleonor stessa. Purtroppo durante il film è difficile identificarsi con lei perché è una nevrotica ma il suo utilizzo della voce fuori campo è ispirato direttamente da Psycho (Hitchcock, 1960).

Ci sono film dove i fantasmi che vengono presentati sono manifestazioni di affari irrisolti. Noi non possiamo vederli perchè sono parte del doppio processo psicologico dell’horror. Non è un caso che molti avvistamenti di fantasmi nei film abbiano per protagoniste giovani donne e adolescenti; la psicologia afferma che i giovani siano più allineati con la propria psiche rispetto agli adulti. Non c’è nulla di più spaventoso di un bambino che vede quello che noi non riusciamo a vedere.

A differenza di molti horror moderni che possono essere nichilistici e selvaggi, i fantasmi dei vecchi classici promuovono l’idea che c’è qualcosa oltre il velo della morte, un mondo più grande del nostro,
che contiene conoscenze a disposizione di tutti e poteri che vanno oltre il tempo e lo spazio, il prezzo per l’accesso è la nostra sanità o la nostra forma fisica. In un senso è una redenzione. I fantasmi possono essere visti come una offerta di speranza proprio come le promesse delle religioni.

Il modo per entrare in contatto con uno spirito, se uno non vi ha già contattato, è quello di condurre una seduta con una tavola Oujia o di affidarvi ad una buona medium. Entrambe sono l’equivalente
horror di un vaso di pandora che viene aperto, nei film è una delle classiche cose stupide da fare, come provato da opere come 13 Ghosts (Castle,1960), Witchboard (Tenney, 1986), What Lies Beneath (Zemeckis, 2000), Long time Dead (Adams 2002) e Paranormal Activity (Pell, 2007). Tra l’altro, per chi di voi non lo sapesse, la tavola Oujia fu commercializzata da un uomo d’affari, tale Elijah Bond nel 1890 e
fu pubblicizzata come gioco di società innocente prima che la spiritualista Pearl Currain iniziasse a utilizzarla per le sue divinazioni durante la prima guerra mondiale. Oggi è conosciuta come uno
strumento del demonio e utilizzata esclusivamente per connettersi con l’aldilà.

Poltergeist del 1982, un pupazzetto che tutti vorremmo…

Altra cosa stupida che negli horror scatena le forze infernali è partecipare alle sedute con un medium. È un modo di carpire informazioni e segreti che poi si riveleranno fondamentali per la trama, ma a
volte i protagonisti devono stare attenti perchè l’inganno è dietro l’angolo. Queste sedute sono comunque un momento di tensione che vivacizza la trama e possono creare scene spaventose, specialmente
se vengono liberati spiriti indesiderati malvagi o se vengono fatti rituali magici oscuri come in The Devil rides out (Fisher, 1968) o La Nona Porta (Polanski, 1999) o nelle scene di Insidious (Wan, 2010) quando i personaggi indossano abiti psichici e una maschera anti-gas.

O forse no!

I poltergeist invece sono spiriti arrabbiati (la parola vuole dire “fantasmi “rumorosi”); aprono le ante degli armadi e fanno volare i vostri oggeti per la stanza, vi strappano le chiavi dalla mano e mettono in disordine la cucina. Questi spiriti fastidiosi tendono a perseguitare una persona piuttosto che un luogo
specifico e la seguono quando tenta di cambiare abitazione.

I film che si ispirano alle tradizioni giapponesi traboccano di spiriti senza pace morti in modo violento e sepolti senza un adeguato funerale per riunirli con gli antenati. Disegnati nei libri di racconti folkloristici, rappresentati nel teatro Kabuki e Noh, la figura più popolare è la donna fantasma, che ha una correlazione con la mitica Hannya (demone femmina arrabbiato), che noi vediamo in Ringu (Hideo Nakata, 1998), Ju-on Dvd (Shimizu, 2000), The Grudge (Shimizu, 2004) e Dark Water (Nakata, 2002). Poi c’è l’Oni, il demone, l’Ogre che è un fantasma legato ad un rituale, lo Yurei che è uno spirito arrabbiato e lo Yojai che invece è uno spirito posseduto dal male. Ovviamente qui ho semplificato molto ma sono figure molto interessanti se siete appassionati di folklore orientale.

Se vi piacciono le opere letterarie che parlano di fantasmi e di ville infestate vi invito ad acquistare il mio ultimo romanzo Il Richiamo, sono sicura che non vi deluderà.

E anche per oggi cari lettori è tutto.

Il mio invito è quello di procurarvi un buon libro o un buon film horror e di trascorrere del tempo di qualità in totale relax.

Buona lettura e alla prossima.

Alice Tonini

La fantascienza e il romanticismo del 1800: tra Shelley, Verne e Wells.

Oggi torniamo a parlare di letteratura fantascientifica e ci imbarchiamo in un viaggio nel tempo che ci porterà nel 1800 dove il genere inizia a costruirsi una propria identità specifica e un proprio pubblico che l’apprezza per la sua visione futuristica e romantica dell’uomo.

Il primo diciannovesimo secolo vede la convivenza
della fantascienza e lo sviluppo in europa e all’estero del principio della libertà personale,
condizione perfetta per l’apparizione di una novella che fu un avviso all’umanità contro l’abuso di entrambi. Frankenstein o il moderno prometeo, che studiosi e scrittori sostengono essere la prima vera opera di
fantascienza per come la intendiamo oggi; entrambi gli elementi
fantastici presenti nella vicenda narrata (una creatura senziente e vivente, nata da resti umani) e il ritratto dello scienziato Viktor Frankenstein (la creatura non ha nome) con il suo comportamento arrogante ci mostrano le terribili conseguenze che può avere l’affidarsi ciecamente alla scienza senza una morale.

La storia della creazione di Frankenstein è molto
vicino alla creazione della stessa novella: l’autrice fu Mary
Wollstonecraft Shelley, compagna del poeta Percy Bysse Shelley, pensò alla storia in Svizzera nell’estate del 1816 durante una
visita a Lord Byron . Il Lord sfidò i suoi ospiti a inventare delle
storie di fantasmi; Mary ebbe un sogno che divenne la base del suo libro. Aveva diciannove anni quando pensò la prima volta alla storia che
venne scritta e pubblicata nel 1819.


Il primo romanzo
fantascientifico fu scritto da una donna? Ma c’è di più, quella non fu l’unica opera del genere scritta dall’autrice che nel 1826
pubblicò L’ultimo uomo un racconto apocalittico ambientato nel ventunesimo secolo e che ispirò H.G. Wells.

Il prossimo in linea temporale è Giulio Verne il cui
debutto nel 1863 avvenne con Cinque settimane in pallone causando incredulità e meraviglia con il suo racconto di un viaggio in africa con un
pallone ad aria calda. Fu l’immaginazione che creò la fantascienza anche perchè all’epoca non si sapeva nulla delle mongolfiere e l’africa era conosciuta per somme vie. Dopo l’inizio tentennante l’altamente prolifico Verne
sfornò romanzo dopo romanzo una serie di capolavori mescolando avventura, fantascienza e ironia di grande successo anche se gli editori inizialmente lo rifiutarono perchè ritenuto troppo scientifico.


Verne è famoso per aver predetto molti eventi
scientifici in anticipo. Per esempio nel 1865 la sua novella Dalla
terra alla luna
sembra anticipare il viaggio della missione Apollo
che portò tre uomini sulla luna da una stazione di lancio in Florida,
vicino a dove il Kennedy Space Center sarebbe stato costruito. Sempre lui ipotizzò che gli astronauti sarebbero rientrati sulla terra con
un tuffo nell’oceano pacifico. Altre predizioni includono invenzioni
fantastiche come macchine somiglianti agli elicotteri, telefoni che
fanno fotografie e motori elettrici; lui è erroneamente indicato come il padre dell’idea dei sottomarini che però già esistevano al tempo di Ventimila leghe sotto i mari cioè nel 1870. Il capolavoro di Verne che fu
pubblicato per la prima volta da Hachette nel 1994 fu Parigi nel xx secolo (scoperto in una cassaforte dimenticata nel 1989 vendette in un paio di giorni centinaia di migliaia di copie) nel quale Verne immaginò Parigi con
grattacieli, automobili a gas e una rete di comunicazioni mondiale.

Verne è amato dai produttori di film non solo per la
sua ricca combinazione di avventura e fantascienza ma
anche per il fatto che da quando il suo lavoro è di pubblico dominio
non bisogna pagare per usarlo. Centinaia di film differenti e
versioni per tv dei lavori di Verne sono stati prodotti con almeno una mezza dozzina di adattamenti. Le opere più sfruttate sono Ventimila leghe sotto i mari, Viaggio
al centro della terra e L’isola misteriosa.



H.G.Wells fu un autore immensamente popolare di romanzi scientifici e venne direttamente influenzato da Verne. Wells servì da tramite
tra la prima era della letteratura fantascientifica e l’evoluzione del genere nel ventesimo secolo. La
sua opera più famosa fu Anticipation of the Reaction of Mechanical and Scientific Progress Upon Human Life and Thought (1901) che immagina come le
automobili possano portare alla nascita delle periferie e aumentare
l’uguaglianza sessuale tra uomini e donne. Pìù tardi nel 1936 con La forma delle cose che verranno, Wells predice l’inizio della seconda guerra
mondiale sbagliandosi solo di un anno, fortunatamente era in errore
quando disse che sarebbe durata per decenni.


Ma insieme con le sue visioni del futuro (e con la sua agenda
sociale che divenne sempre più importante man mano che invecchiava)
pose le fondamenta della scienza moderna con La guerra dei mondi, il
nonno di tutti i romanzi e i film sulle invasioni aliene, una manna dal cielo insomma; arrivò poi l’introduzione di giganti animali (non menziona
uomini) modificati dalla scienza e della macchina del tempo, genesi delle
storie sui viaggi nel tempo.

Adattamenti cinematografici delle storie di Wells
esistono sin dalla nascita del cinema fantascientifico. Nel 1902 La
voyage dans la lune
fu parzialmente ispirato alla novella di Wells
del 1901 The first men on the moon. E come con Verne, i lavori di
Wells sono oggi di pubblico dominio negli Stati Uniti, ma non in Europa. Le sue prime novelle sono molto famose tra i produttori
cinematografici in particolare La macchina del tempo, L’isola del dr
Moreau
e La guerra dei mondi.

In aggiunta ad essere storie avventurose, Wells punta a temi socialmente rilevanti (era un convinto socialista). La
macchina del tempo
per esempio vide la frammentazione futura della
razza umana in due frazioni come risultato del capitalismo; La guerra dei
mondi
è visto come critica verso il colonialismo europeo in africa e in asia. Non c’è
bisogno di aggiungere che questi temi furono minimizzati o addirittura eliminati dai produttori cinematografici ecezion fatta per Things to come del 1936 in cui
Wells venne direttamente coinvolto.

Ok, non prendetevela ma a parlare di viaggi nel tempo non potevo tralasciare il Tardis.


Gli interessi dell’autore nei temi sociali diventano
più prominenti nei lavori più tardi che esulano dai temi
fantascientifici su cui aveva lavorato nei primi anni della sua carriera letteraria. Questi fattori forse spiegano il perchè le opere filmiche che si ispirano
alle ultime opere sono poche e lontane tra loro.

Così non solo il lavoro di Wells creò il ponte tra diciannovesimo e ventesimo secolo per la letteratura fantascientifica ma colegò anche la
letteratura e il cinema. E’ a questo punto che il genere inizierà a seguire la
propria strada.

Altre icone della fiction scientifica:

Edgar allan Poe

Il poeta americato e scrittore di romanzi brevi
pubblicò L’incomparabile avventura di un certo Hans Pfaal (1835), uno dei primi esempi di volo spaziale immaginario e uno dei primi viaggi
nel tempo con Una storia dalle Ragged Mountains, ma sono solo alcune tra le  molte altre storie con elementi di fiction
scientifica.

Robert Louis Stevenson

Pubblicò Lo strano caso del dottor Jekill e di Mr
Hyde
nel 1886, che fu ovviamente alla base di un gran numero di
addamenti cinematografici diretti e indiretti (ma di quello abbiamo già parlato in un articolo precedente).

Edward Bellamy

Giornalista americano che con le sue novelle
utopistiche Looking Backwards o Guardando  indietro fu pubblicato nel 1888. Le sue storie ambientate
negli anni 2000 predissero i centri commerciali, le carte di credito,
la luce elettrica e molto altro.

Ok, dovremmo avere finito qui per oggi ma è quasi natale
e mi va di condividere qualche altra curiosità.


La
fantascienza è famosa perché spesso immagina invenzioni o ha idee che poi sono diventate
realtà nei decenni successivi, ma ne I viaggi di Gulliver di Jonathan
Swift la speculazione scientifica arriva a fantasticare sulla
descrizione delle allora neppure scoperte lune di Marte con dettagli
accuratissimi. Nel racconto Swift descrive due lune di Marte che sono
in orbita a 13.600 km e 27.000km di distanza dal pianeta e orbitano
attorno al pianeta ogni 10 ore la prima e ogni 21.5 ore l’altra. E oggi sappiamo che Marte ha davvero due
lune scoperte 150 anni dopo la pubblicazione del libro di Verne dall’astronomo americano Asaph Hall. Le lune (Deimos e Phobos) orbitano a 6000 km e 21.000 km e fanno il giro attorno al pianeta
ogni 7.7 ore e 30.30 ore rispettivamente. Vi starete chiedendo come
poteva Swift sapere delle lune? Non lo sapeva ma gli è stato
suggerito dalle ipotesi di Galileo che ci lasciò una nota
anagrammata riguardo gli anelli di Saturno che l’astronomo Keplero
tradusse male credendo che trattasse invece delle lune di Marte. Swift non
fu l’unico a credere nell’esistenza di altre lune: Arthur C.Clarke
immaginò Plutone con una luna nel 1973 in Rendevouz with Rama:
cinque anni più tardi la luna di Plutone venne scoperta.

E con questa curiosità vi saluto. Vi auguro una buona lettura e al prossimo articolo. 

Alice Tonini

Il cinque di cuori: un ritratto intimo di Henry Adams e dei suoi amici dal 1880 al 1918

Questo fine settimana niente mercato dei libri ma essendo dicembre non può mancare un invito alla lettura. Sapete che leggere è importante e ancora di più lo è in questo periodo di festività: regalate o regalatevi un libro.

Come già vi ho anticipato siamo agli ultimi appuntamenti con le biografie e autobiografie più vendute al mondo, dopo questo articolo ne restano ancora un paio prima di passare a un altro argomento. 

Oggi parliamo di una biografia ambientata in uno dei miei periodi storici preferiti: il 1800. Siamo negli Stati Uniti e l’autrice ci racconta le vicissitudini di un gruppetto di amici. L’opera è disponibile solo in lingua originale sul mercato dell’usato. 
Henry Adams 

Due coppie sposate e uno scapolo che vivono nel mondo di fine ‘800 dei privilegiati e che percepiscono la loro amicizia come un legame così forte e importante da dargli un nome: il cinque di cuori. A volte amano metterla in
mostra al punto da indossare spille smaltate fatte fare apposta per celebrarla o osano utilizzare carte da
lettera con una carta da gioco rappresentata oppure scolpiscono
l’immagine della carta su di una roccia sulle Rockie Mountains durante una escursione. Questa
è la descrizone in poche righe della relazione tra Henry e Clover Adams, John e
Clara Hay e Clarence King.

La signora Adams 

Tra i maschi, Henry Adams fu bis nipote del secondo presidente
degli Stati Uniti John Adams che fu esso stesso un autore di successo anche se
spesso restava anonimo. John Hay era segretario di Abramo Lincoln e
segretario di stato di Theodore Roosvelt. Clarence King, geologo,
posseditore di Miniere, collezionista d’arte, divenne il primo capo
del dipartimento di Sorveglianza geologica degli Stati Uniti. Le
donne, in accordo con i tempi vivevano vite più riservate, ma
entrambe provenivano da famiglie molto benestanti. Clover, che teneva
feste da tè leggendarie a Washington pensava di sé stessa come ad
una fotografa amatoriale, di Clara sappiamo meno.

Quelli di noi che idealizzano l’amicizia, quella relazione che deriva da una scelta piuttosto che da una imposizione, vorrebbero questa biografia molto più
allegra e spensierata ma purtroppo per loro resteranno delusi. L’autrice Patricia O’Toole, scrittrice talentuosa, non intendeva descrivere una
fotografia di gruppo durante una scampagnata, ma questa è un’opera che sottolinea la negatività della natura umana. 

La narrazione viene terminata con una lode verso i protagonisti e ne sottolinea gli sforzi che furono necessari per
chiudere “la grande breccia nella natura”, il gap tra una mente e
l’altra che l’amicizia può arrivare a esasperare. 

L’autrice è anche una abile ricercatrice ed è stata in grado di riportare alla luce documenti storici rilevanti per portarci un ritratto realistico. Qui alcuni dei fatti
mostrati. Clover Adams – molto intelligente, senza figli e non
religiosa, e Clara Hay – placida madre di quattro bambini e
convenzionalmente una pia donna– non avevano alcuna affinità tra loro.
Clover Adams si uccise nel 1885 tramite ingestione di potassio
cianide, una sostanza chimica che utilizzava nella fotografia. John
Hay ebbe una lunga storia con Anna Lodge, moglie di Henry Cabot
Lodge. Henry Adams iniziò ad approfondire la sua conoscenza di
Lizzie Cameron, moglie di un senatore della Pennsylvania, ancora
prima della morte della moglie. Clarence King, preoccupato per la sua
relazione con Ada Coeland, una afro-americana più giovane di
vent’anni che divenne la madre dei suoi cinque figli, passò la vita
a raccontarle bugie facendole credere di essere un ferroviere di nome James Todd e facendo la parte dello sposo in una cerimonia molto poco
religiosa.

John Hay

Un recensore disse a Patricia O’Toole che il suo libro è poco più di un racconto banale, e un altro lo definì “seducente”. Non è così. La definizione “ritratto intimo” presente nei
sottotitoli è accurata nel denotare gli elementi cui l’autrice ha posto la sua attenzione ma un
libro ambientato a Washington avrà per forza a che fare con le
elezioni politiche, gli appuntamenti formali e il gusto tutto americano per
l’imperialismo.

I personaggi non sono particolarmente amabili, ma sono
affascinanti. E’ divertente seguire la figura centrale di Adams ricoprire le sue cariche pubbliche a ogni età con grande dignità, egli classifica sé stesso (soprannominandosi con il nomignolo Hay) come un “rettile del paleozoico non necessario”. Similarmente quelli che conoscono la
statua di Saint Gaudens commissionata da Adams per la tomba della
moglie sono deliziati di sapere e vedere rappresentato un lavoro meno
noto del famoso scultore Done, su commissione di Hay, un
medaglione di bronzo con una caricatura di Herny Adams in parte
angelo e in parte porcospino. Forse questa creatura ibrida è una
immagine più adatta rispetto a quella della carta da gioco per
rappresentare l’unione di questi cinque strani personaggi.

La tomba di Clover Adams 

E per oggi è tutto. 

Buona lettura, ci sentiamo prestississimo con un articolo dedicato alla letteratura fantascientifica e alcuni dei nomi più famosi del passato.

Alice Tonini