Albero di Natale: tradizioni e miti antichi 🌲

Cari lettori del mistero, nelle nostre case, in questo periodo di Dicembre, troneggia un simbolo di gioia e luce: l’Albero di Natale. Lo adorniamo di sfere scintillanti, luci e ghirlande, trasformandolo nel fulcro della festa.

Ma vi siete mai chiesti perché un albero sempreverde, proprio nel momento in cui il resto della natura sembra soccombere al gelo, sia diventato il protagonista dei nostri riti? Per noi che cerchiamo i segreti sotto la superficie, l’Albero di Natale non è una semplice decorazione; è un Asse Cosmico, il retaggio di un culto pagano che si è rifiutato di morire.

Le sue radici affondano in storie di divinità guerriere, di alberi sacri e della resistenza della Forza Vitale contro il buio. Il culto degli alberi sempreverdi ha radici universali, ma trova una delle sue espressioni più potenti nel mondo nordico-germanico. Il pino o l’abete, che sfidano la morte invernale mantenendo la loro vitalità, erano visti come la manifestazione della Vita Eterna.

Questo li lega idealmente a Yggdrasil, il frassino cosmico della mitologia norrena, l’Albero del Mondo che connette i Nove Regni. Portare un sempreverde in casa durante lo Yule (il periodo del Solstizio) era un atto di magia simpatica: si portava letteralmente all’interno la promessa che la vita, nonostante il trionfo del gelo, non era stata spezzata. Si onorava il ciclo, garantendo che la primavera potesse tornare.

La storia più affascinante che lega il nostro albero alle divinità antiche è quella della Quercia di Thor (o Donar’s Oak). Questa quercia gigantesca, situata nell’antica Germania, era sacra a Thor, il dio norreno del tuono, della forza e della protezione. Per le tribù germaniche, questa Quercia era probabilmente un luogo di culto primario, un axis mundi locale, dove si compivano sacrifici e si cercava la connessione con il mondo divino. Nel 723 d.C., la leggenda narra che San Bonifacio, un missionario cristiano, stanco dell’ostinata fede pagana, abbatté la sacra Quercia di Thor in un atto dimostrativo di potere. L’albero, simbolo di una fede millenaria, crollò. Tuttavia, invece di spingere i pagani alla conversione immediata, l’evento cristallizzò il bisogno di un nuovo simbolo verde che potesse continuare a rappresentare la vita eterna. Alcune versioni della storia raccontano che Bonifacio indicò proprio un giovane abete, dicendo che le sue foglie puntavano verso il cielo, simboleggiando il nuovo culto.

Che sia vera o meno la versione di Bonifacio, il messaggio è chiaro: l’albero di Natale è la vittoria della simbologia pagana che si è infiltrata e adattata nel nuovo credo. Quando adorniamo l’albero, stiamo compiendo gesti che riecheggiano gli antichi riti del Solstizio: le palle colorate ricordano i frutti e i talismani che venivano appesi agli alberi sacri per propiziare il raccolto futuro e la fertilità, le luci e le candele sono un rito per richiamare il Sole e la sua luce, celebrando la vittoria del Sol Invictus sul buio della notte più lunga.

Il nostro albero è un altare domestico, una potente connessione che ci lega, attraverso i secoli, a Thor, Yggdrasil e agli antichi culti della terra. La prossima volta che accenderete le luci del vostro albero, chiudete gli occhi: riuscite a sentire l’eco del tuono di Thor o solo l’inno della Natura che si prepara a rinascere?

Alice Tonini

2 risposte a “Albero di Natale: tradizioni e miti antichi 🌲”

  1. Avatar sillydeliciouslyf76523c1d3
    sillydeliciouslyf76523c1d3

    Qualcosa sapevo già, ora so di più, e mi piace.

    Stupidata del giorno…

    “Dici che se mi concentro riesco a far apparire Chris Hemsworth?”

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    1. Avatar Alice Tonini

      🤣🤣🤣 buone feste 🌲

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San Patrizio: Storia e Simbolismo☘️

Il 17 marzo il mondo si tinge di verde per celebrare San Patrizio 🥳, patrono d’ Irlanda. Ma questa festa apparentemente gioiosa e folkloristica nasconde un lato oscuro e misterioso, fatto di leggende millenarie, simboli esoterici e tradizioni pagane.

Quanti di voi conoscono la storia della vita di San Patrizio? Contrariamente a quanto potreste pensare San Patrizio, il cui nome alla nascita era Maewyin Succat, non era di origini irlandesi ma britanno-romane. Era membro di una famiglia nobile romana la cui esatta origine è ancora oggi sconsciuta. Della sua vita non sappiamo molto, per lo più leggende e folklore. All’età di sedici anni venne rapito e portato in Irlanda come schiavo. Dopo sei anni di prigionia riesce a fuggire e tornato dalla sua famiglia prende gli ordini sacri nel 407 d.C.. Tornerà in Irlanda come missionario, viaggerà per l’isola in lungo e in largo predicando, convertendo e aiutando i bisognosi. La leggenda racconta di lui che fu un viaggiatore instancabile: si recherà in Francia e a Roma quando spostarsi era pericoloso e faticoso. Gli storici segnano la data della sua morte il 17 marzo 461 e da allora le leggende che lo riguardano si sono moltiplicate.

Lo sapete che simbolo iconico di San Patrizio è il trifoglio? Viene spesso associato alla Trinità cristiana, la leggenda racconta che il santo si servisse di questa pianta per spiegare il concetto di Trinità divina a quanti lo ascoltavano. Un’altra leggenda racconta che il santo con un suo ordine scacciò tutti i 🐍serpenti dall’Irlanda. In realtà c’è da dire però che in Irlanda i serpenti non ci sarebbero stati neppure prima di San Patrizio ma la leggenda vorrebbe simboleggerebbe la fuga del male e dell’oscurità davanti alla luce e alla saggezza divina.

È famosa anche la leggenda che parla di un luogo chiamato il pozzo di San Patrizio dove si dice che il santo si recasse spesso a meditare e a pregare e viene considerato dalla tradizione una porta per l’ aldilà. Si dice che alcuni pellegrini vi abbiano visto dentro il purgatorio e l’inferno riflessi. Il pozzo senza fondo si trova a Luoghi Derg, un isolotto dove oggi si erge una chiesa meta di pellegrinaggi.

Durante la festa di San Patrizio che inizia il 17 marzo ma prosegue per tutto il week-end si beve birra, ci sono delle parate (ad esempio il St Patrick’ Festival a Dublino o l’ Home of St Patrick’s Festival a Armagh) con maschere, musica e balli tradizionali. Si indossa un indumento verde per auspicare buona sorte e si pranza con l’Irish Stew. Uno stufato di manzo o agnello accompagnato da verdure e sfumato con birra Guinness. Viene accompagnato da pane integrale e bruschette.

Nonostante oggi sia una festa cristiana rimane forte il simbolismo pagano. Ad esempio il colore verde rappresenta fin dall’antichità la rinascita e la fertilità, mentre il trifoglio era considerato un simbolo di buona fortuna già in epoca pre-cristiana. La croce celtica adottata dal santo per facilitare la comprensione del simbolismo religioso combinerebbe il simbolo cristiano con il sole celtico.

Esiste una espressione popolare irlandese che dice The Luck of the Irish (La fortuna degli Irlandesi) che viene utilizzata oggi per augurare buona fortuna in modo scherzoso o per descrivere una serie di eventi fortuiti accaduti a una persona che sembra avere una fortuna sfacciata. Il popolo irlandese viene tradizionalmente ritenuto molto fortunato ma in realtà non si conosce l’esatta origine della frase. The Luck of the Irish è anche una popolare filastrocca per bambini che celebra la fortuna e la magia associate al giorno di San Patrizio. Il testo che può variare in molte versioni viene recitato come augurio di pace e prosperità.

May the Road rise to meet you,
May the Wind be Always at your back,
May the sun Shine warm Upon your face,
The rains fallo soft Upon your fields,
And until we meet again,
May God hold you in the Palm of His hand.

Questa è una delle versioni di ”The Luck of The Irish”

L’opera Finnegans Wake di James Joyce è una celebrazione complessa e sperimentale della cultura e della mitologia irlandese. Una delle figure principali del romanzo è proprio San Patrizio che compare in un sogno e che secondo Joyce dovrebbe rappresentare la complessità dell’ identità irlandese. L’ opera è davvero molto interessante e qui mi limito a citarla senza avere la pretesa di una analisi esaustiva che in poche righe è impossibile.

Se invece preferite i film forse potrete apprezzare The Quiet Man di John Ford. Si tratta di una pellicola ispirata a un racconto di Maurice Walsh, è ambientato in Irlanda e celebra la cultura e le tradizioni irlandesi, compreso il giorno di San Patrizio.

Carissimi lettori del mistero anche per oggi è tutto. Fatemi sapere se avevate mai sentito parlare di questa festività e delle tradizioni ad essa legate e se conoscete qualche libro che ne parla. Un abbraccio.

Alice Tonini

Una replica a “San Patrizio: Storia e Simbolismo☘️”

  1. Avatar sillydeliciouslyf76523c1d3
    sillydeliciouslyf76523c1d3

    Bella e interessante questa tua ricerca sulla storia e le leggende che spiegano le nostre, e non solo, tradizioni. Brava!

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