Opere letterarie classiche imponenti da leggere in lingua originale e tradotti nella migliore versione disponibile: scopriamone insieme 10

Benvenuto lettore dell’ignoto, finalmente è in arrivo l’autunno, i mesi freddi, la nebbia il fuoco nel camino e una bella copertina di lana da stendere sulle gambe mentre leggi un libro. Tutto questo ci era mancato.

 

 

 
Credo che sia proprio venuto il momento di riprendere in mano quel grande classico, che da una vita ti ripeti che devi leggere ma poi finisce sempre che tra una scusa e l’altra rimane nella polvere, e puoi finalmente iniziare a sfogliarlo. 
 
Ti faccio qui la proposta di 10 opere classiche monumentali che hanno attraversato il tempo e lo spazio per arrivare fino a noi. Provengono dall’antichità classica, un paio dall’antica Grecia e due da Roma; un paio dall’Inghilterra, una in Anglo-sassone e l’altra dall’età di mezzo, un paio sono state scritte in lingua romanza, una in italiano e una in spagnolo, una è tedesca e una è giapponese.
Come vedi le proposte le ho pescate da diverse tradizioni letterarie, tutte importanti alla stessa maniera e ugualmente meritevoli di essere lette. 
 
1. Imbarchiamoci con Ulisse e partiamo per un viaggio: ti porta a conoscere la più antica tra proposte che ti ho fatto. L’Odissea di Omero, il poema epico famoso in tutto il mondo ti porta a spasso con Ulisse e la sua ciurma. Fu composto nell’ottavo o settimo secolo a.C. e ti consiglio di cercare una versione recente.
 
2. Amore e morte con Edipo re: è ambientato un paio di secoli più tardi rispetto all’Odissea, Edipo re posso paragonarlo a un moderno poliziesco dove si intrecciano coraggio, amore, morte e dolore. Sofocle, profondo conoscitore delle tragedie che abitano l’animo umano, ti racconta una storia spietata ma profonda nel suo significato.
 
3. Partiamo in viaggio con Enea: la storia di un uomo che sacrifica la sua felicità personale per Roma. Enea fuggito dalla guerra di Troia viene incaricato dagli dei di svolgere una missione di vitale importanza.
 
4. La metamorfosi dell’amore di Ovidio: l’amore mutevole e ingannatore, l’amore scandaloso e mortale o quello della mezza età che ha accompagnato la coppia per tutta la vita. Questo ti raccontano i racconti di Ovidio composti durante gli anni del suo esilio e ancora oggi le sue storie mi commuovono. 
 
Poi ti propongo lavori che nascono con e in inglese e li consiglio in veste più moderna. 
 
5. Facciamo un viaggio per scoprire le avventure di Beowulf: un’avventura risalente all’undicesimo secolo, misteriosa e coinvolgente, in compagnia di un antico eroe guerriero senza tempo coraggioso e fiero: Beowulf.
 
6. Continuiamo il nostro viaggio verso Canterbury: direttamente ispirato ai racconti del Decameron di Boccaccio, I racconti di Canterbury non è mai stato completato dal suo autore. Ci restano comunque una serie di racconti divertenti e irrispettosi che mantengono il loro spirito nonostante i secoli.
 
I prossimi sono diversi tra loro ma affascinanti, non è stata una selezione semplice ma ho ritenuto che questi fossero i più rappresentativi.
 
7. In Giappone incontra la signora Murasaki: un classico della letteratura giapponese e una storia d’amore tragica e senza tempo. Non puoi non trovare affascinante la storia di Genji e l’ambientazione esotica.
 
8. Cavalchiamo con Don Chisciotte: dirigiti con Cervantes nelle regioni della follia su Roncinante, accompagnato da Sancho Panza. Inseguendo Don Chisciotte Immergiti in una delle prime opere di denuncia sociale, forse la più venduta di tutto il mondo.
 
9. All’inferno con Dante: l’Inferno è un opera opera che tutti conosciamo e che tutti diamo per scontata. E invece io te la propongo come lettura per passare il tempo perché fa parte della nostra cultura, perché è fantasy e perché si. 😛
 
10. La metamorfosi kafkiana: il più moderno tra i classici che ti propongo La metamorfosi è anche il più disturbante con Gregor Samsa che si risveglia trasformato in uno scarafaggio gigante.
 
Se Borges ha ragione e il paradiso è una grande libreria, forse alcuni eletti un giorno saranno in grado di leggere questi lavori in lingua originale, senza dover prima memorizzare tutti i verbi irregolari. Fino a quel giorno dovrai servirti delle traduzioni per chi come me e te è ancora intrappolato nello studio disperato delle lingue straniere e antiche.
 
Nel frattempo puoi porti come obiettivo di ricominciare, e magari stavolta finire, un altro libro classico che poi inserirò in questa lista. Magari Dalla parte di Swann di Marcel Proust, che ne dici?
 
E anche per oggi è tutto. Caro lettore dell’ignoto ti auguro una buona lettura e alla prossima.😚
 
Alice Tonini 

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Tutti in viaggio verso la fondazione di Roma con Enea

Oggi con questo
articolo terminiamo gli inviti alla lettura dedicati agli antichi
classici. Ho deciso di finire con l’opera di Virgilio, un autore nostrano molto legato al territori mantovano e al museo del Mast di Castel
Goffredo. 

Non so se lo sai ma le leggende narrano della sua
nascita ad Andes, un piccolo paese nel mantovano mai esattamente identificato. Ci sono fonti che lo identificano con Pietole ma altre sostengono che il poeta sia nato a Castel
Goffredo in quanto la sua famiglia aveva dei possedimenti terrieri che gli
studiosi sostengono essere stati in quel territorio.

Ma lasciamo da
parte le leggende sulla nascita di Virgilio e passo direttamente a una delle sue opere più conosciute. 

L’Eneide è un poema latino composto dal nostro
Publio Virgilio Marone tra il 29 e il 19 a.C. che narra gli eventi
che portarono alla fondazione di Roma ed è antico più di due mila
anni. 

Le traduzioni moderne, soprattutto quelle degli ultimi anni, hanno tratto il meglio
dal mondo antico e da quello moderno. Hanno spesso note accurate e superbe
introduzioni che fanno da guida alla lettura senza essere
troppo scolastiche.

Virgilio ha
composto i primi sei dei suoi venti libri per rendere omaggio
all’
Odissea di Ulisse e gli ultimi sei sono un equivalente tributo all’Iliade

L’Eneide si apre con 

Arma virumque cano, Troiae primus
ab oris/ Italiam, fato profugus, Laviniaque vent/ …
“Armi
canto e l’uomo che primo dai lidi di Troia/ venne in italia
fuggiasco/…” 

Avrai notato che i principi sono in ordine inverso rispetto alle opere omeriche.
Se conoscete entrambi i lavori omerici prima citati troverete uno
strato di significato extra in ogni scena ma non fatevi l’idea sbagliata che
Virgilio stia copiando le opere omeriche.

Se l’età e la fama
di questo lavoro vi intimidiscono, pianificate di iniziare la lettura
con il primo libro, poi potrete continuare con il secondo e il quarto libro.

Il poema inizia in
modo eccitante e spaventoso con l’eroe epico Enea in un momento di
difficoltà: sta rischiando di annegare durante una tempesta e pensa
che sarebbe stato più onorevole morire in battaglia. Ha lasciato la
sua terra natale a seguito del trionfo dei greci nella guerra di
Troia. Una visone in un sogno gli ha dato una vaga missione: dovrà
fondare una nuova nazione. Ma ora, con la sua barca che affonda e gli
uomini che annegano, il senso del destino è lontano. Questo fragile
eroe riesce a raggiungere le spiagge di Cartagine dove Didone, regina
della città e donna forte, gli offre rifugio.

L’opera si divide
ora in due trame. Una racconta con un dettagliato flashback la
vittoria dei greci sui troiani grazie allo statagemma del cavallo di
Troia, questo rende i troiani complici della distruzione della loro
stessa città. La seconda trama racconta il conflitto interno del
nostro eroe diviso tra il senso del dovere e un appassionato “affare”
amoroso con la regina Didone che è convinta dell’origine mistica del
suo rapporto con Enea. 

Una spintarella dagli dei e Enea (uomo o
pedina degli scacchi?) riprende il mare. La regina Didone sale alla
sua stessa pira funeraria con il cuore a pezzi (come Cleopatra che si
impegnò con un romano) e muore suicidandosi, trapassandosi con la
spada di Enea prima di immolarsi nelle fiamme. Il personaggio di
Didone diventa immortale, trova spazio nel lavoro di
Ettore Berlioz che tra le sue composizioni corali ed orchestrali ha
Les Troyens.

Se intendete ora proseguire la lettura procedete con la seconda parte delle avventure
di Enea e leggete altri tre libri.

Il sesto con la
famosa discesa nell’aldilà, il settimo dove Enea si ritrova in
Italia e deve affrontare una battaglia con gli indigeni e un altro
“affare” con l’iperemotiva Amata, la sua futura suocera e infine
l’affascinante libro ottavo che mette le basi della futura Roma. Se
siete dei veri virgiliani leggete i restanti libri a vostro
piacimento.

Tutti i lettori
dovrebbero arrivare alla fine del libro dove Enea uccide Turno il
capo guerriero dei nativi italiani che è anche il suo rivale per la
mano di Lavinia. Enea che ha sempre scelto il dovere razionale sulla passione, nel finale soccombe all’irrazionale arrivando ad uccidere un uomo che
si era arreso.

Ora sei qualificato abbastanza per unirti al dibattito sul finale ambiguo.
Quali reali motivi hanno spinto Virgilio ad un finale del genere?
Forse la sua conoscenza con Augusto? Il suo pensiero sull’inevitabilità del destino?

Qualunque fosse il
motivo la sua profonda saggezza e conoscenza della perdita e del
mondo sono illustrate da un espressione presente nel verso 462 del
primo libro: lacrimae rerum (ci sono lacrime nella natura delle
cose).

E con questa citazione ti saluto e ti aspetto al prossimo invito alla lettura con  un nuovo argomento. Buona lettura e alla prossima.

Alice Tonini