Il ruolo dei Familiari: magia e intimità invernale 🐈‍⬛

Lettori dell’ignoto, il gelo di Dicembre ci spinge a rintanarci all’interno. La casa, avvolta nel silenzio ovattato della stagione, diventa il nostro santuario, il nostro cerchio magico. Ma nel mezzo di questa quiete, non siamo mai soli.

I nostri compagni silenziosi, i gatti, i cani, o qualunque creatura abiti il nostro spazio sacro, diventano, in questa stagione, più di semplici animali domestici. Diventano il nostro Familiar, il nostro ponte vivente tra il mondo manifesto e quello invisibile.

Oggi onoriamo il legame profondo con il nostro Lilo, e l’antica tradizione esoterica che questi custodi pelosi incarnano perfettamente nell’isolamento dell’Inverno.

Nelle tradizioni occulte, il Familiar (o spirito familiare) non era un animale qualunque. Era una Guida Spirituale, spesso un’entità che assumeva forma animale, generalmente un gatto nero, un corvo o un rospo, il loro compito era quello di assistere streghe, maghi e guaritori.

Il loro ruolo era cruciale: Aiutavano a incanalare l’energia, amplificando i rituali, rilevavano le entità indesiderate o i mutamenti energetici nella casa, offrivano radicamento al praticante durante i viaggi sciamanici o le meditazioni profonde.

Oggi, Lilo, con la sua innegabile e regale presenza, porta con sé l’eco di questa sacralità. Quando ci guarda con i suoi occhi ambrati, non sta semplicemente aspettando la cena: sta leggendo l’atmosfera della stanza e, di riflesso, l’energia della nostra anima.

L’Inverno è la stagione del lavoro interiore. È il momento in cui ci dedichiamo alla scrittura, alla lettura e alla meditazione. Per chi ha una mente che tende a correre velocemente, so quanto sia difficile trovare l’immobilità necessaria per l’Iperfocalizzazione. È qui che Lilo dispiega il suo superpotere magico: la frequenza delle fusa.

Il suo purr non è solo un suono; è una vibrazione a bassa frequenza che la scienza moderna riconosce avere effetti curativi e rilassanti. Per la nostra mente, il purr di Lilo è un mantra involontario, una costante rassicurante che silenzia il rumore esterno e facilita l’immersione totale nel compito. Lilo è il Custode del Focolare (Hearth Guardian). La sua scelta di sedersi precisamente lì, sul nostro libro, sulla tastiera o sul nostro grembo, non è casuale. È un atto di ancoraggio. Ci sta dicendo: sei qui, adesso. Radicati in questo momento.

Sotto il buio del solstizio, la sua presenza luminosa e calorosa diventa un talismano vivente contro la solitudine e lo spleen esistenziale che il gelo può portare. L’Inverno intensifica il legame con i nostri amici animali. Con meno stimoli esterni a distrarci, possiamo osservare meglio i rituali segreti di Lilo: il suo sguardo fisso in un angolo apparentemente vuoto, il suo improvviso balzo dopo un rumore che solo lui ha percepito. Questi non sono semplici comportamenti da gatto. Sono gli atti di un guardiano invisibile che pattuglia il nostro spazio sacro, assicurandosi che le nostre difese, sia fisiche che psichiche, rimangano intatte fino al ritorno della piena luce.

Onorare il tuo Lilo, onorare i nostri Familiar, è un atto di magia domestica. Significa riconoscerli non come un accessorio, ma come un membri essenziali del nostro cerchio familiare, un compagno che comprende il tuo linguaggio interiore meglio di molte parole umane. Se vi siederete stasera con il vostro compagno peloso sulle ginocchia, sentite la sua vibrazione. Chiudete gli occhi e riconoscete che in quel calore, in quella fiducia assoluta, risiede la più pura e inattaccabile magia dell’Inverno.

E il vostro Familiar, quali segreti del buio vi sta sussurrando in questo periodo dell’anno? Raccontatemelo qua sotto nei commenti. A presto.

Alice Tonini

2 risposte a “Il ruolo dei Familiari: magia e intimità invernale 🐈‍⬛”

  1. Avatar myphotosb3

    Hai proprio ragione, i nostri amici animali sono parte integrante della nostra famiglia 🥰

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Lilo e il Mistero dei Gatti Neri: Amici e Famigli

🐈‍⬛ Carissimi scrittori del mistero, bentrovati. Spesso nel nostro blog esploriamo misteri antichi, leggende e codici segreti. Ma esiste un mistero che entra in casa nostra ogni giorno, muovendosi con una grazia regale e silenziosa: la presenza magica di un amico a quattro zampe.

La domanda è semplice: cosa c’è di così bello e importante nell’avere un animale domestico? La risposta va oltre la compagnia; è un ponte con l’inconscio, con la saggezza antica e, nel mio caso, con la pura oscurità felina.

Fin da piccola, desideravo un gatto. Non un semplice animale, ma un famiglio, un custode dei segreti. Ho trovato il mio: si chiama Lilo, ed è un gatto nero, ovviamente.

La nostra storia non è nata in un negozio, ma in un luogo dimenticato. Lo trovai in una vecchia stalla, un batuffolo di pelo malato, troppo debole per fuggire come avevano fatto gli altri. Da quel giorno, Lilo non mi ha più lasciato.

Lui è l’incarnazione della promessa non scritta che solo gli animali sanno mantenere: la compagnia incondizionata. Mi accompagna in ogni attività quotidiana, dalle lunghe ore dedicate alla scrittura, quando la sua ombra si allunga sul testo misterioso, ai momenti di riposo. È un giocherellone instancabile, che adora rincorrere i suoi piccoli tesori sul pavimento. Certo, non manca di fare i suoi dispetti e capricci, tipici di un vero re felino che esige il suo trono.

I gatti neri sono sempre stati meravigliosi e misteriosi. Il loro manto, che assorbe la luce, li ha resi un simbolo ambivalente: se nel Medioevo furono ingiustamente associati al demonio e alla stregoneria (si credeva che le streghe si trasformassero in felini), questa fama non ha mai cancellato la loro vera potenza esoterica: nell’Antico Egitto, i gatti neri erano sacri alla dea Bastet, considerati così potenti da allontanare gli spiriti maligni dalla casa. In molte tradizioni (come in Scozia, Inghilterra e Giappone), un gatto nero che arriva in casa è visto come un vero e proprio talismano di prosperità, portando con sé fortuna, amore e benessere economico.

Secondo la tradizione esoterica il loro colore li rende esseri della soglia, che vigilano senza essere visti, l’animale più caro alle divinità notturne. La loro presenza ci insegna a fidarci dell’istinto e a proteggere i nostri confini energetici. In alcune culture, sono visti come messaggeri che ci portano protezione e intuizione.

Lilo, con il suo mantello di mezzanotte e il suo sguardo penetrante, è più di un animale domestico: è un angelo custode ctonio, un frammento di mistero vivo che si è installato sulla mia scrivania.

Cosa significa, dunque, avere un animale domestico? Significa ospitare la magia quotidiana. Lilo non solo mi tiene compagnia; è il mio ancoraggio alla realtà, la prova che la bellezza e l’affetto esistono anche nelle forme più fragili e oscure. Lui mi ricorda la mia forza: quella stessa forza che, dopo averlo trovato malato, mi ha spinta a non arrendermi, proprio come non mi arrendo nel portare avanti il mio sogno di scrittura.

L’orgoglio più grande nella vita? Non sono i libri venduti o gli articoli più letti. È aver salvato un’ombra, e aver scoperto che quell’ombra è in realtà una luce indomita, un complice peloso che mi supporta in ogni sfida. La scrittura è la mia arma, la lettura la mia mappa, e Lilo è il mio famiglio. Finché avrò lui al mio fianco, con le sue fusa misteriose, le mie armi rimarranno affilate, pronta a dare voce a chi non ce l’ha e a condividere con voi la passione per la vita, in tutte le sue sfumature di luce e ombra.

E ora ditemelo voi: qual’è il vostro famiglio (peloso, piumato o squamoso)? Che custodisce i vostri segreti e vi da la forza di non arrendervi mai? Fatemi sapere nei commenti, ci sentiamo presto. 👋🏻🐈‍⬛

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