Il mistero del libro di Urantia: esseri interplanetari o essere truffati?

Buongiorno lettori e lettrici e bentornati al nostro appuntamento dei libri misteriosi.

Questa volta parliamo del Libro di Urantia. Io ne avevo già sentito parlare in passato per i suoi contenuti mistici però facendo qualche domanda in giro mi sono resa conto che molti di voi non sanno di cosa si tratta e non lo hanno mai sentito nominare quindi oggi vi darò qualche info in più per capire che cosa è.

Viene chiamato anche Fascicoli di Urantia o Quinta rivelazione Epocale e fu diffuso a Chicago tra il 1925 e il 1977. Parla principalmente di filosofia, di religione, di destino e di cosmologia; insomma diciamo che tratta tematiche legate alla scienza mistica dell’uomo e ci indirizza verso il futuro del nostro pianeta.

I capitoli che lo compongono sono 196 e ognuno è intitolato a una entità celeste diversa come l’angelo protettore del cosmo, il capo degli arcangeli, l’astro della sera e molti altri

Il libro inizialmente doveva essere distribuito gratuitamente dalla Fondazione Urantia, organizzazione senza scopo di lucro, che avrebbe dovuto diffondersi in tutto il mondo ma, come sappiamo tutti, quando ci sono di mezzo diritti editoriali e soldi i “gratuitamente” finiscono sempre in tribunale. Infatti ancora oggi la Fondazione Urania frequenta i tribunali statunitensi citando in causa questa o quella pubblicazione degli estratti dell’opera non autorizzata. Nonostante ciò continuano a circolare nelle librerie opere sulla vita di Gesù o libri sui misteri dell’universo scritti da sedicenti guru e presi passo passo dai capitoli del libro di Urantia. E ovviamente venduti a prezzo pieno.

E fino a qui tutto abbastanza normale se non fosse che i reali autori del Libro di Urantia sono ignoti e si autodefiniscono entità sovrannaturali e sovrumane. Nei loro intenti ci avrebbero consegnato il libro per rivelarci il nostro futuro e metterci in guardia dai pericoli che si nascondono nell’universo. Una specie di “Dottor Who” per intenderci. 

Adesso si fa strano eh? Ma non è tutto qui.

Il mistero dell’identità dell’autore o degli autori ha però una pista molto terrena. Sappiamo infatti che l’indice fu composto da tale Bill Sadler Jr. e sono arrivate sino a noi dal 1911 le dichiarazioni di due medici di Chicago William S.Sadler e della moglie Lena Sadler che avrebbero fatto da tramite tra noi e il canale umano utilizzato per la comunicazione.

Fino all’incontro con il vicino dal sonno pesante che avrebbe fatto da tramite tra le entità e l’umanità terrestre, i coniugi Sadler erano noti e stimati membri della comunità medica cittadina di Chicago e il signor Sadler fu psichiatra, avventista e demistificatore dei fenomeni paranormali tanto da essere conosciuto per essere un convinto non credente del soprannaturale. Nel 1929 pubblicò un libro: The Mind at Mischief in cui svela i trucchi dei medium che allora andavano molto di moda e di come l’auto inganno porta la nostra mente a trarre rivendicazioni psichiche fantasiose da fatti ritenuti inspiegabili ad un occhio inesperto. 

Torniamo al nostro libro. Nel 1911 il medico e la moglie raccontano di essere stati contattati da una vicina preoccupata dagli stati di trans del marito. I due presero a osservare lo strano fenomeno alla ricerca di una eventuale cura. Nel tempo però quest’uomo produsse delle comunicazioni verbali che sosteneva fossero provenienti da un essere spirituale identificato come “visitatore studente”. 

Nel 1924 Sadler con alcuni colleghi e dei pazienti inizia a tenere degli incontri domenicali con quest’uomo per discutere gli strani messaggi che venivano registrati durante il contatto. Questo gruppo di uomini pose all’entità delle domande a cui l’uomo iniziò a dare risposte scritte, in questo modo dal 1925 il gruppo iniziò la redazione di un voluminoso documento manoscritto e questa trascrizione divenne il metodo regolare delle presunta comunicazione tra gli uomini e le entità sovrumane.

Il gruppo si auto-nominò “Forum di Contatto” e furono gli unici testimoni degli incontri; stando alle loro testimonianze il libro si materializzò fisicamente solo a partire dal 1935, dieci anni dopo l’inizio delle comunicazioni scritte. Strane coincidenze?

Quanto a stranezze anche il contenuto del libro è decisamente insolito.

Per esempio abbiamo Lazzaro che dopo essere stato resuscitato da Gesù parte e se ne va a Filadelfia a capo di una congrega cristiana (avrà camminato sulle acque dell’oceano atlantico?). I progenitori di tutta l’umanità non sono più i discendenti di Sem, Cam e Iafet o degli ominidi ma sarebbero i figli di una coppia indiana che si  ritrovò con diciannove figli, bambini tutti dalla pelle e dalle caratteristiche somatiche diverse che poi si sono sparsi in tutto il mondo per dare vita alla razza umana. Invece di Adamo ed Eva abbiamo due gemelli Andon e Fonta, nati nel 991.000 a.C. Al momento della nostra morte finiamo a Jerusem con un corpo semi materiale e li il nostro scopo è quello di imparare come sopravvivere nella nuova dimensione. L’intero universo sarebbe abitato da miliardi di esseri umanoidi (gli sceneggiatori di Guerre Stellari e Star Trek hanno avuto più fantasia) tutti in costante evoluzione.

Ovviamente il libro ha subito critiche feroci da decine di studiosi, ricercatori, religiosi etc., nessuna delle teorie contenute nei 196 capitoli ha alcun fondamento scientifico, teologico o filosofico. Ciò nonostante attorno alle rivelazioni dell’opera si è creato un movimento di sostenitori che però non ha mai superato il migliaio di aderenti ufficiali. Non sono mai nate chiese o movimenti pseudo religiosi basati sulle rivelazioni mistiche del Libro di Urantia.

E dopo quest’ultima rivelazione Luke è pronto ad affrontarvi.

Possiamo tranquillamente sostenere che il 90% delle persone che hanno letto l’opera o se ne sono in qualche modo interessati la vede come una raccolta di fantasiose invenzioni scaturite da una mente influenzabile. Lo si può paragonare a un romanzo di fantascienza. 

Ci resta il mistero sull’identità di questi autori alieni o alienati di cui non conosceremo mai le reali intenzioni.

Cari lettori, anche per oggi è tutto!

Come al solito vi auguro una buona lettura e al prossimo libro misterioso.

Alice Tonini

Storia del cinema horror: dai lupi mannari al Body horror. Due sottogeneri tutti da scoprire

Eccoci con un nuovo appuntamento con la storia del cinema horror. Il nostro escursus storico ora passa per i lupi mannari e il Body horror.

Il primo è un sottogenere molto conosciuto di cui abbiamo già ampiamente parlato in articoli precedenti quindi qui non approfondiremo troppo l’argomento, vi darò solo qualche spunto cinematografico, il secondo sottogenere sul Body horror è sottovalutato ma molto apprezzato.

La trasformazione del corpo umano è una delle idee base dell’horror e una delle prime a essere esplorate, a iniziare dall’opera di Stevenson Lo strano caso del dottor Jeckyll e Mr Hyde (Stevenson, 1886). 

Questa trasformazione avviene anche nel lupo mannaro ed è fisica e psicologica. Il lupo interiore proiettato all’esterno è stato interpretato da alcuni registi come segno della repressione sessuale della società come in L’uomo lupo (Waggner, 1941). Il lupo mannaro in quel film diventa una proiezione psicologica delle frustrazioni sessuali di Larry Talbot, il protagonista, nella sua relazione sentimentale. Nel film uscito in italia con il titolo Il bacio della pantera (Tourneur, 1942), la paura di Irena per la trasformazione in felino è manifestata con le numerose immagini dei gatti infilate qua e la dal regista. In compagnia dei lupi (Jordan, 1984) e nell’eccellente trilogia di Ginger Snaps o Licantropia (Fawcett 2000; Harvey 2004; Sullivan 2004) le trasformazioni diventano metafore della pubertà femminile. 

Negli anni settanta e ottanta la trasformazione del corpo umano viene messa in primo piano sulla scena, una scelta in parte dovuta ai progressi della scienza medica nel campo prostetico e robotico e in parte ai nuovi gusti del pubblico. Questo ha permesso a Rob Bottin e Rick Baker di produrre il loro lavoro migliore (L’ululato; Joe Dante, 1981). Una volta che viene lanciato il lavoro di Carpenter con il film La cosa (Carpenter, 1982) nel quale la bestia può trasformare praticamente in qualsiasi cosa, tutti i colpi di questo genere sono stati sparati.

Ma Carpenter non fu il primo a occuparsi del Body horror, prima di lui altri nomi importanti se ne sono occupati.

Un regista che ha consistentemente esplorato la vulnerabilità del corpo umano è David Cronenberg, i cui primi film Il demone sotto la pelle (Cronenberg, 1975), Sete di sangue (Cronenberg, 1976) e La covata malefica (Cronenberg, 1979) riguardano le trasformazioni che possono avvenire quando l’uomo si mette nelle mani della scienza. E allora possono nascere fenomeni come la telepatia, i disturbi indotti di natura sessuale e le mutazioni genetiche. 

Cronenberg è conosciuto anche come il re dell’horror legato al sesso o il principe canadese del body horror. Questo perchè all’epoca sviluppò una nuova forma di cinema, viscerale ma al tempo stesso letterale, adatta lavori di grandi scrittori come William Burroughs (Il pasto nudo, 1991 tratto dalla novella del 1959) e S.F. Master con J.G. Ballard (Crash, 1996 dall’opera del 1973) con una nuova estetica del corpo. I primi film di Cronenberg furono profetici. Il demone sotto la pelle anticipò l’epidemia di Aids mentre Videodrome (Cronenberg, 1983) predisse l’avvento della televisione satellitare che negli anni in cui fu girato il film era ancora in uno stato primitivo. Cronenberg studiò biochimica a Toronto ma successivamente cambiò facoltà e preferì iscriversi a letteratura inglese. Scrisse opere di fantascienza e il suo film più importante fu Scanners (Cronenberg, 1981) il quale predisse un futuro appestato dalla corruzione tecnologica. Conenberg manipola il disgusto con grande abilità non solamente per il puro gusto dell’orribile che ci causa emozioni negative. 

In riferimento a questi eccessi, come la donna con l’utero esterno in La covata malefica o l’uomo con un taglio simil-vagina nello stomaco in Videodrome il regista ci dice:

“E’ affascinante ma anche coraggioso guardare a cosa c’è davvero senza tirarsi indietro e riuscire ad ammettere che noi siamo fatti in questa maniera, a volte si può anche sostenere che essere strano ed essere disgustoso sembrano la stessa cosa.”

Una delle citazioni di Cronenberg più utilizzate è riportata da Eliot, uno dei ginecologi gemelli nel film Inseparabili (Cronenberg, 1988): “Io ho spesso pensato che ci devono essere concorsi di bellezza per ciò che sta dentro al corpo. Sai, la milza più bella, il rene più sviluppato.” 

Oggi Cronenberg si è spostato dal genere horror ma la sua sensibilità unica lo rende tutt’ora (ha parecchi anni ma è ancora vivo) uno scrittore e un regista iconico. 

E anche per oggi direi che è tutto. Vi ho consigliato un sacco di buoni film e un regista di notevole impatto sul grande schermo, come al solito vi consiglio anche la lettura di un buon libro che potrà farvi compagnia.

Alla prossima e per restare sempre aggiornati iscrivetevi alla newsletter.

Alice Tonini

Biografie di Eminenti vittoriani che vi faranno sdegnare.

 Eccoci all’ultimo articolo dedicato alle biografie e autobiografie più vendute e premiate nella storia della letteratura dell’ultimo secolo, almeno secondo Goodreads.

Questo però sarà un articolo diverso dal solito. Diverso perchè come avrete già intuito dal titolo si parla di più personaggi. Diverso perchè siamo nella mia epoca preferita, quella vittoriana. Diverso perchè uno dei personaggi è stato d’ispirazione per alcune ricerche storiche che sto facendo da un paio d’anni a questa parte.

Per approfondire questa biografia dobbiamo partire da una rivista o più precisamente dalla copertina annuale di una rivista: quella del New Yorker disegnata da Eustace Tilley nel 1925. Notate l’uomo con il cappello a cilindro, un gentiluomo dal collo ascot che scruta una farfalla dal suo monocolo, con sguardo annoiato. Questa immagine vi da il tono esatto di questo libro: Eminenti Vittoriani, pubblicato nel 1918.

Lytton Strachey autore del libro e membro della cricca di Bloomsbury a Londra, è deciso a disfare le tradizionali biografie di stampo vittoriano scrivendone una per lui più moderna: una suzione di “vita e lettere” per cercare di illuminare il personaggio della sua personale luce eroica. Strachey desiderò che la sua biografia fosse concisa e artistica, producendo quattro sketches ognuno dei quali occupa circa dalle 25 alle 100 pagine. L’obiettivo dell’autore era quello di ribaltare lo stile immediatamente precedente; al nostro Strachey non importò di rivisitare le tradizionali immagini dei quattro vittoriani che dipinse nel suo volume del 1918. (In questo momento dovete arricciare le labbra e mostrare sdegno vittoriano per farmi capire che secondo voi questi personaggi non meritano di essere chiamati “Eminenti”.)

Le osservazioni di Andy Warhol sulla brevità del successo nella vita delle persone sono retroattive e valgono anche per questi personaggi perchè la prima domanda che mi aspetto da molti di voi lettori di questo secolo è: ”chi diamine sono queste persone?” 

I quattro soggetti di Strachey sono: il cardinale Manning, Florence Nightingale, Thomas Arnold e il generale Gordon e sono quasi completamente sconosciuti alla maggioranza dei lettori, eccezione fatta forse per Nightingale. Cosi alcuni degli obiettivi letterari dell’autore purtroppo oggi sono sfumati: che divertimento c’è a infilare un ago in un palloncino già sgonfio? 

Comunque per soddisfare la vostra curiosità facciamo due parole sui personaggi. Il cardinale Manning divenne arcivescovo di Westminster, il capo della chiesa cattolica romana in Inghilterra. Il dott. Arnold fu a capo dell’associazione scuola di Rugby inglese (e padre del poeta Matthew Arnold). Il generale Gordon portò le truppe inglesi in posti come Sebastopoli, in Cina, e in Sudan. Morì a Khartoum dopo dieci mesi di assedio da parte delle truppe mussulmane guidate da Mahdi. 

Strachey in quest’opera mette religione, scuola pubblica e impero coloniale inglese tutto in un unico volume. E persino la riforma ospedaliera.

Dei quattro ritratti quello di Nightingale è il più efficace, l’autore non fa nessuno sforzo per smontare l’ eroica riforma delle cure ospedaliere e la nascita di concetti rivoluzionari come il riciclo di aria fresca nelle stanze d’ospedale. Quello che fa è smettere di dipingere la figura di Nightingale come quella di un angelo degli ospedali e trasformarlo in quello di una giovane donna privilegiata che diventa la riformatrice di ferro. La sua storia ci sbalordisce quando realizziamo che razza di capo doveva essere, siamo d’accordo con la regina Vittoria che dice di lei: “Che testa! La vorrei all’ufficio della guerra.” (Vittoria le conferì una delle sue medaglie, disegnate dal principe consorte, con il suo famoso motto Blessed are the Merciful).

Il cardinale Manning nell’opera viene descritto come un intrigante: addirittura rimane scioccato quando scopre che alcuni cristiani credono seriamente nella religione che professano in chiesa; Arnold viene dipinto come leggermente cieco nelle sue insistenze sull’introduzione dei valori cristiani e inglesi nelle scuole, e Gordon viene ingiustamente dipinto come un ipercritico ubriacone con “aperte una bibbia e una bottiglia di wishky” all’entrata della sua tenda nell’accampamento militare. Come dice Strachey “la discrezione non è la parte migliore di una biografia.”

L’autore può avere calcato un po’ la mano ma il tempo sistema le cose e in questo caso ci porta una vendetta letteraria appetitosa, e a noi queste cose piacciono assai. Nel 1967 e nel 1968 Michael Holroyd pubblicò una pesante (e eccellente) biografia in due volumi su Strachey. Con una edizione rivista del 1995. Quest’opera contiene molte rivelazioni piccanti riguardo le relazioni omosessuali di Strachey che ribaltano la visione che egli aveva costruito della sua figura di severo vittoriano letterato e che scioccarono i lettori degli anni novanta tanto quanto la biografia di cui abbiamo parlato scioccò i lettori di epoca vittoriana. 

Se vi piacciono le opere di Strachey provate a leggere Lives of the Caesars (Vita dei Cesari o Vita dei Dodici Cesari) scritto da Gaio Svetonio Tranquillo, che Strachey riteneva un modello culturale e intellettuale.

Ebbene lettori finalmente ci siamo! Questa era l’ultima delle biografie che vi propongo. Abbiamo fatto un viaggio avanti e indietro nel tempo per incontrare persone e avvenimenti tra i più diversi e disparati ma come sapete uno degli obiettivi del mio sito sin dalla sua nascita è quello di promuovere la lettura, possibilmente di buone opere, quindi le mie proposte non finiscono qui. 

Ci sono altri undici libri che vi aspettano, undici proposte letterarie e questa volta parleremo del viaggio dell’eroe. Provate ad immaginare di essere in una stanza con undici persone che vi raccontano della loro perigliosa avventura per trovare sé stessi. Avrete da divertirvi!

Buona lettura e alla prossima!

Alice Tonini