Se esiste Dio allora esiste anche il Demonio. Se esiste il
concetto di Saggezza Infinita e di Bene che va oltre la comprensione umana
allora per il principio “come sopra così sotto” ci deve essere un peccato
originale che accompagna le fiamme dell’inferno dove troviamo la sofferenza senza fine. Se non
fosse così i film horror con una etica religiosa (di solito ispirati alle credenze giudeo-cristiane)
non ci farebbero alcun effetto. L’esorcista (Friedkin, 1973) è oggi considerato un classico e rimane uno dei film più visti del genere.
Questo e The Omen-Il presagio (Donner, 1976) produsse molti sequels di qualità
variabile e ispirò anche opere come L’esorcimo di Emily Rose (Derrickson, 2005)
e L’ultimo esorcismo (Stamm, 2010) e anche un film sottostimato ma interessante come
Stigmate (Wainwright, 1999).
Come sapete negli Stati Uniti la stragrande maggioranza della popolazione si considera cristiana, mentre noi in europa siamo più pragmatici per quanto riguarda le questioni religiose, è comunque fuori dubbio che le origini del cattolicesimo e i concetti stessi di
demone, rito e possessione sono ancora radicati in credenze popolari molto profonde.
La chiesa cattolica romana ha recentemente rivalutato l’utilizzo degli esorcismi dopo un periodo breve in cui la pratica è stata messa in discussione. L’idea
della messa nera (vedi il film The Devil Rides Out (Fisher, 1968) è un inversione
dell’idea della tradizionale messa cristiana in quanto nei film viene rappresentata con rituali, cerimonie, incantamenti, croci invertite e la transustanziazione al contrario che sostituisce il sangue simbolico e il vino con una versione più realistica e evocazioni al signore oscuro
che deve ascoltare le preghiere dei fedeli; una rappresentazione del genere è una trasgressione pura e
semplice delle tradizioni e delle usanze religiose.
Quando si incontrano demoni, diavoli o possessioni nei film ci
sono di solito tre passaggi distinti, una sorta di incontri
ravvicinati del terzo tipo ma con il demonio al posto degli alieni.
Prima cosa c’è
il contatto che può avvenire con una tavola Oujia, con il trasferimento in una casa nuova, una passeggiata in un cimitero, un gioco proibito o una seduta spiritica. Qui l’idea è
quella di contattare gli spiriti per avere delle informazioni come
prova della loro esistenza o per chiedere loro qualche dritta per risolvere qualche problema. Il fatto che si rivolgono agli spiriti, fantasmi in generale, non preclude l’idea del demonio
ma è una manifestazione in formato ridotto.
Poi c’è il secondo passo che consiste nell’evocazione
di un demone che nei film è una cosa seria. Qui vengono introdotti dei simboli pagani o dal significato oscuro come un
pentacolo, il cerchio magico che non si può oltrepassare; un libro
dei morti o una bibbia nera di un qualche tipo – un incantesimo,
una pergamena (di solito in Aramaico antico) per contenere
l’incantesimo che risveglierà le forze del male.
Ora arriva l’ultima parte dove invocano il
potere del demonio che deve obbedire agli ordini: apparirà sotto forma di un golem, di uno
spirito malvagio, o possiederà il corpo di un accolito. E finalmente arriva anche il sacrificio di
sangue, che deve evocare Satana; Bapomet, Mephistophieles, il
principe dell’oscurità, il vecchio Nick, Belial; Shaitan,
Leviathan, il cornuto, Belzebù o l’anticristo. Se avete presente Hellraiser
(Barker, 1987), li le cose ad una certa sono davvero scappate un po’ di mano.
Torniamo a essere realisti, solo qualcuno di mentalmente disturbato crederebbe di poter fare un
patto con il demonio. Ci sono film dove i personaggi che credono di avere potere su queste creature o di poter
evocare la grande bestia come se niente fosse finiscono sempre male, e lo squilibrato devoto dell’oscurità fa una pessima fine. Comunque sia queste storie
attirano grandi star del cinema e lo zolfo infernale è finito ache su Robert de Niro
(Angel Heart, Alan Parker 1987), Al Pacino (L’avvocato del diavolo, Taylor Hackford 1997) e Jack Nicholson (Le streghe di Eastwick, Miller 1987) e hanno calcato la scena come dei pazzi furiosi.
Ora focalizziamoci sulle possessioni. Idealmente quelle di un
bambno perpetuate da uno spirito demoniaco malvagio possono essere davvero spaventose. La paura qui
deriva dall’idea disturbante di trasgressione dell’infanzia.
Il fatto che tuo figlio o il tuo fratellino possa non essere realmente tale ma una
creatura distruttiva e malvagia è una paura che ogni familiare ha, e l’idea che
la propria prole possa avere natura demoniaca può togliere il sonno la
notte. Ci volgliono quattro anni per socializzare un bambino e per
inculcare in questo una comprensione del giusto e sbagliato. E buona parte dell’infanzia è una battaglia per tenere sotto
controllo la loro natura selvaggia. Il concetto di prima infanzia è
una invenzione recente e l’orrore del demonio-bambino è quello che
ricorre più spesso.
I bambini posseduti nei film iniziano a comparire presto con Il
villaggio dei dannati (Rilla, 1960) un adattamento della novella del
1957 di John Wyndham The Midwich Cukoos, nel quale tutti gli
abitanti del villaggio inglese di Midwich e tutti quelli che abitano
entro cinque miglia dal villaggio, cadono a terra privi di sensi.
Non viene spiegato il motivo (gli alieni sono indiziati) ma due mesi dopo le
donne sono incinte, e danno alla luce bambini pallidi e con i capelli
biondi. Sembra che una cosa simile sia accaduta anche in altri
paesi in torno al mondo (Russia, Canada e Australia) ma i bambini sono morti o sono
stati assassinati dai genitori. I giovani pargoli crescono ad un ritmo allarmante e
all’età di sette anni sono educati e scolarizzati ma senza l’ombra di una coscienza e senza conoscere il concetto di amore. Loro
sviluppano una mente di gruppo e poteri psichici che scatenano per fare del male a
chi cerca di fermarli. Questo film è stato seguito dal superbo I
bambini dei dannati (Leader, 1963) e un remake meno incisivo di Wes
Craven nel 1995 ( Il villaggio dei dannati, Craven 1995). La storia di
Stephen King del 1977 Children of the Corn (pubblicata in Night
Shift magazine nel 1977) divenne anche un film (Kiersh, 1984) un
omaggio all’idea.
Un altro esempio superbo che rappresenta i bambini demoniaci è The Bad Seed
(LeRoy, 1956) basato sul racconto di William March e su una
sceneggiatura scritta da Maxwell Anderson e performato nel 1955 nel
quale abbiamo una piccola ragazza Rhoda Penmark che è sospettata di
aver annegato il suo compagno di classe Claude per una medaglia. Lei
ammetterà questo alla madre Christine e anche l’assassinio di un
vicino di casa. Viene rivelato che Christine è la figlia del serial
killer Bessie Denker e fu adottata all’età di due anni. Gli omicidi
di Rhoda continuano e la madre cerca continuamente di coprire le
attività illegali della figlia finchè alla fine cercherà di
ucciderla per poi suicidarsi.
La più grande storia di possessione di bambini è ovviamente L’esorcista (Friedkin, 1973). il film venne adattato dal racconto del
1971 di William Peter Blatty, una storia mitica di un uomo che cerca
di recuperare la fede in Dio con conseguenze terribili che coinvolgeranno la
possessione di Regan McNeil. Il racconto era basato su una storia vera.
L’esorcismo del 1949 di Mt Rainer, un ragazzo di 14
anni che sperimentò una tavola Oujia e divenne posseduto dal
demonio, venne esorcizzato da un prete cattolico con successo dopo
diversi tentativi falliti. Blatty approcciò uno degli esorcisti
Padre John Bowdern che acconsentì ad aiutarlo per fare ricerche per il racconto basato sugli eventi e cambiò il sesso del
posseduto per proteggere lui e la famiglia. L’idea venne proposta a Shirley Maclane che apparì in un altro film sulla
possessione The possession of Joel Delaney (Hussein, 1972), Maclane
lo passò a Lew Grade ma l’idea non fu
accettata. La Warner Bros invece la raccolse al volo e furono selezionati molti
registi prima di scegliere Friedkin.
La sceneggiatura dell’Esorcista è stata riscritta in modo
pesante con Blatty come produttore e l’anno in cui fu girato si presentarono molti problemi, si diffuse persino la diceria che un prete si fosse
presentato sul set per benedire i partecipanti, una sorta di assicurazione sacra. La Warner Bros decise di non fare preview del film temendo che potesse offendere il pubblico e partì direttamente con le proiezioni nei cinema che lo
trasmisero per sei mesi ininterrotti. Divenne un film da incassi record per il
tempo, con reazioni isteriche da parte del pubblico che ebbe aborti,
attacchi di cuore e il personale dei cinema che doveva usare la lettiera per i
gatti per pulire il vomito. La chiesa cattolica venne subissata di
richieste per esorcismi e invece di dichiarare il film blasfemo il Times Chatolic lo ritenne spiritualmente profondo. L’esorcista venne proiettato in alcuni cinema per due anni a fila e venne rilasciato in Gran Bretagna solo nel suo 25° anniversario.
Ci sarebbe ancora moltissimo di cui parlare riguardo
l’immaginario subliminale del film. Friedkin stesso ha dichiarato
che “non è subliminale perchè tu puoi vederlo” ma è proprio cosi?
Il volto del
demone è visibile in due frammenti singoli: uno durante la visita di
Regan e uno quando la madre è in cucina (non posso dirvi altro perchè sennò faccio spoiler). L’immagine è
apparentemente parte del test fatti sulla pellicola e che dovevano essere usati nella scena della testa che gira. E’ un incredibile effetto spaventoso per l’epoca, dove non esistevano computergrafica e costumi all’avanguardia e questo vuol
dire molto per un film pieno di immagini e scene scioccanti senza
sosta. Il volto del demone ti parla al subcoscio dopo che la tua visione periferica l’ha
vista… Usare frammenti singoli di immagine come questi è stato
fatto anche oggi un paio di volte. Una nel film L’anticristo di
Lars Von Trier (Von Trier, 2009) e ancora in Devil (Dowdle, 2010) una
storia divertente del demonio che intrappola cinque persone in un
ascensore e viene mostrata l’immagine di Satana sulle telecamere di sicurezza di
una guardia.
L’Esorcista causa disgusto, piuttosto che scioccare, specialmente riguardo il corpo (“Help me” scritto sul torso di Regan) facendolo un
precursore di Body Horror e del lavoro di David Cronenberg. Il film
ha lasciato lunghi strascichi e molti si sono ispirati a varie parti. The Orphan
(Collet-Serra, 2009) è un tentativo notevole (c’è qualcosa di
sbagliato in Esther) ma ha un colpo di scena che nega la possessione
demoniaca. Insidious (Wan, 2011) scritto dal creatore di Saw Leigh
Wannel e James Wan riguarda una coppia il cui figlio diventa un
mezzo per i fantasmi, ha lo stile dell’esorcista e un nuovo colpo di scena interessante. C’è anche The Last Exorcism-L’ultimo Esorcismo (Stamm, 2010) che esplora in modo
brillante l’idea di un uomo che perde la religione, in questo Cotton
Marcus, un disilluso ministro evangelico espone esorcismi
fraudolenti ma ottiene più di quanto credeva di potersi aspettare.
Ci sono molte interpretazioni dell’Esorcista inclusa una che
sostiene che è misogino, con fantasie omosessuali sulla repressione
di una giovane donna tenuta in uno stato di innocenza verginale. Senza approfondire troppo l’aspetto interpretativo possimo dire che la pellicola parla
molto della pubertà e Regan è circondata da uomini che la
torturano. Il demonio è esplicitamente una creatura che rappresenta la sessualità (v.di la scena con la masturbazione), la blasfemia e la profanazione etc.- ma tutto è in potere al demonio. Per molti il film non è nulla più
che una vecchia interpretazione di Saw rimescolato a temi legati alla sessualità femminile.
“L’esorcista dispensa con nessuna ambiguità, il ritorno a una
visione della donna ebraico-cristiana e nel processo
inavvertitamente esplora l’idea il controllo del corpo della donna che è
una delle preoccupazioni centrali delle religioni organizzate.”
James Marriot
E anche per oggi è tutto. Spero che questa nostra digressione nel mondo dell’horror vi sia piaciuta e magari vi ha anche fatto venire voglia di guardarvi proprio uno dei film di cui stiamo parlando, in fondo tra qualche giorno è Halloween, giusto?
Buona lettura a tutti e alla prossima.
Alice Tonini






