Amore e morte: la tragedia di Edipo re!

Ed eccoci tornati con i nostri ormai abituali inviti alla lettura, anche questa volta parliamo di un’ opera classica: l’Edipo Re, la tragedia capolavoro di Sofocle.

Nel 1834 il poeta e
critico Samuel Taylor Coleridge ha descritto questa tragedia come una delle tre opere di letteratura con una sceneggiatura perfetta. Nel
1900 Freud ha preso il nome di Edipo per la sua teoria riguardo
l’amore inconscio di un figlio per la propria madre. Nel 1974 nel film documentario C’era una volta Hollywood si canticchiano i versi di una canzone disinvolta che ti parla di “Edipo Re, dove un cre*%€o ha ammazzato suo padre e iniziato un
sacco di fratelli.” Queste allusioni alla tragedia greca del 425 a.C. suggeriscono l’influenza che ha l’opera ancora oggi sulla cultura
occidentale. Chiunque studi sceneggiatura deve affrontare l’analisi dell’Edipo Re, quindi ovviamente l’ho dovuto fare anche io.

Di sicuro conosci la
storia di cui narra: un uomo, senza saperlo, uccide suo padre e sposa sua madre. Arriva “al letto di suo padre ancora bagnato del suo sangue,”
come dice Sofocle. 

Si, la trama è perfetta. Un re benvoluto diventa
in breve tempo la più vile delle creature, consapevole di aver
violato il tabù dell’incesto e del patricidio si esilia dalle
terre che governava. Un tribunale moderno potrebbe trovare quest’uomo
non colpevole sia dell’omicidio che per la relazione incestuosa ma
il verdetto del mondo del mito e della letteratura è molto più duro e spietato.

L’abile Sofocle ci sta nascondendo qualcosa?

I crimini di
Edipo sembrano fare parte di un thriller moderno, sarebbero
classificati come cold case perchè vengono allo scoperto quindici anni
più tardi. Re Edipo è un moderno detective dannato che sarebbe perfetto per un dark thriller metaforico. La persistenza nelle indagini e la sua abilità a mettere in discussione le prove raccolte terminano nella scoperta del criminale: sé stesso. (Agatha
Christie adotta questo schema narrativo nel suo
Chi ha ucciso Roger
Ackroyd
?)

 Il punto di vista di Sofocle gioca con l’ironia drammatica
e guarda a quanto accade nascondendoti i dettagli. Il linguaggio aumenta il senso di
aspettativa nel lettore, una novità per l’epoca tanto che i
contemporanei glorificarono l’intelligenza di Sofocle e notarono che “quell’uomo è la misua di tutte le cose”.  Ma torniamo al nostro protagonista che, come ogni buon ateniese, risponde allo sgarbo. Il disonorato Edipo si punisce
vigorosamente e in modo violento. Si acceca utilizzando una spilla che
adornava il guardaroba di Jocasta che lui stesso trova impiccata ad una “corda cruenta”.

Questa storia offre
molto di più di una trama brillante. Da centinaia di anni si cerca di carpire i segreti del personaggio di Edipo e il
significato della sua storia. 

Una prima interpretazione: un uomo che
diventa troppo consapevole della sua eccellenza ha bisogno di
ricordarsi che gli dei hanno il controllo delle vite. 

Un’altra: gli eventi della vita sono causali e le coincidenze crudeli possono
accadere, i tentativi di trovare un significato sono futili. 

Io sono convinta che come
tutti i grandi capolavori questo racconto non ha un segreto assoluto
ma regala sé stesso a chi lo interroga. Sta a ognuno di noi trovare il senso di questa tragedia.

Proseguiamo le letture con il
sequel di Sofocle:
Edipo a Colono, una tragedia risalente al 402 a.C. e rappresentata postuma con qualcosa di
vicino ad un finale felice. E considerate anche di dare uno sguardo alla poetica di
Aristotele
. Scritta una generazione dopo utilizza l’Edipo re come la
quintessenza della tragedia. Ai tempio nostri potete andare direttamente a Il pianto del lotto 49 di Thomas Pynchon con protagonista la signora Aedipa Maas, tra congiure, tradimenti e lsd. Proseguite poi con la visione del film di Pasolini Edipo re del 1967. 

Tutto questo riporta
l’attenzione alla tragedia Edipo re? Non male per un pezzo che al debutto al
festival di Dioniso arrivò al secondo posto.😄

Buona lettura a te e alla prossima!

Alice Tonini 

Dagli universi di Star Treck fino alla terra di mezzo, passando per Salem: come e dove trovo idee così originali?

Le idee sono la forza trainante della
fiction letteraria. Qualsiasi sia il vostro background e le vostre
conoscenze potete imparare a creare idee originali da utilizzare
nelle vostre storie qualunque sia il genere da voi scelto.

Facciamo un esempio con la
fantascienza, ma vale anche per il fantasy o l’horror. Qui non trattiamo direttamente dei romance perché è un genere con uno sviluppo diverso.

Per comodità tiriamo in ballo
Star Trek, un classico che conoscete tutti. Ma potremmo utilizzare anche opere come Il signore degli anelli o Salem’s lot.

Il capitano Kirk si assicurerà che i vostri phaser abbiano il 100% dell’energia!

La prima domanda che ci si
pone è come si può arrivare ad avere idee per comporre mondi così
vasti e complessi come quelli presenti nella serie? 

L’ambientazione immaginata è ricca, completa e
ben pensata, con una struttura che la fa sembrare un’opera
impossibile da creare partendo da zero. 

Fortunatamente ci sono buone
notizie: nessuno arriva ad avere idee simili in un minuto o in
un’ora, spesso sono necessari anche mesi per arrivare a fare
combaciare tutti i pezzi. Quindi se pensavate di pubblicare il vostro terrorizzante horror in qualche settimana purtroppo siete fuori strada, spesso è necessario molto tempo per raccogliere tutti gli spunti necessari e farli combaciare.

Il mondo immaginario di Star Trek si è
sviluppato lentamente, gli autori della serie sono partiti da alcune
idee principali. Ad esempio l’ideazione della nave Enterprise
ha condotto gli autori in modo naturale all’invenzione dei phasers,
del teletrasporto, degli scudi energetici e ai Klingons. Ovviamente i Klingons avevano bisogno di un pianeta natale e di nemici spietati. Quello che
sto cercando di dirvi è che se la prima idea da cui partite è forte
e sensata vi ispirerà direttamente a creare un intero universo
attorno a sé.

Un pensiero alla nostra Uhura, venuta a mancare in questi giorni. 

Quando raccogliete le idee non cercate
di immaginare un intero mondo subito, tutto in una volta. All’inizio
restate concentrati sulle idee principali, e il resto verrà con il
tempo se lasciate lavorare il vostro subconscio e la vostra creatività. Più vi sforzerete, meno le idee che vi verranno saranno originali ma rischierete di fermarvi ai soliti cliché letterari dando per scontato che siano la scelta migliore.

Ovviamente potete trarre ispirazione ed informarvi da una marea di fonti, ma di questo parleremo in un altro post dedicato. Oggi parliamo dell’ispirazione che possiamo trarre da ciò che ci circonda, a costo zero.

Quando ci arriva un’idea come
facciamo a ricordarla? 

Il modo migliore per farlo è: prendere nota. Sembra scontato detto così ma vi garantisco che se non prenderete nota nel giro di dieci minuti non ricorderete più niente di quanto vi era venuto in mente.

Va bene qualsiasi cosa. Potete portare
con voi un quadernino con una penna o una matita, un piccolo
notebook, va bene anche una applicazione sul telefonino e abituatevi
a prendere nota ogni volta che vi viene una qualsiasi idea riguardo una qualsiasi storia.
L’unico accorgimento che dovete avere è quello di assicurarvi che il
notebook e la penna, o qualsivoglia sia lo strumento da voi scelto siano
facilmente trasportabili.

In quel momento il vostro obiettivo
è cogliere l’idea e annotarla. Se osservate il mondo e annotate quello
che vedete e che ritenete interessante, troverete spunti creativi senza sforzo, magari al momento della rilettura dei vostri appunti scoprirete collegamenti inaspettati che arricchiranno la trama che state mettendo insieme.

Osservate tutto proprio come l’occhio di Sauron

Quando vi annotate le idee le regole
principali che dovrete seguire sono quattro:

1. Scrivete immediatamente o le
dimenticherete nel giro di pochi minuti.

2. Non sentitevi in imbarazzo se
scrivete in pubblico, di norma nessuno bada a quello che fate.

3. Dimenticatevi delle regole
grammaticali e della sillabazione.

4. Non aspettate le grandi idee, quella
della musa ispiratrice che vi sussurra all’orecchio tutto quello che
dovrete scrivere è una fuffa, vi accorgerete presto che le
annotazioni più utili sono i piccoli lampi improvvisi.

Ricordate anche che voi sarete gli
unici che leggeranno mai le vostre annotazioni quindi la qualità di
quanto scritto è irrilevante. Se una idea è espressa male o
imperfetta non preoccupatevi, annotatevi tutto. Ci sarà tempo di
sistemare più tardi. La cosa importante è che scriviate le
osservazioni.

Ma esattamente cosa devo annotare? Cosa
devo cercare?

Osservate ogni sensazione inusuale.
Utilizzate tutti i sensi. Udito, olfatto, tatto e gusto sono
importanti come la vista. Ogni cosa che stimola i sensi e che possa essere collegata ad una scena o ad un ambiente che state creando deve essere
annotata. Che sia il colore di un kiwi sul pavimento, l’odore di un
ufficio quando tutti sono andati a casa o il sapore del caffè la mattina. Se lo notate e pensate possa
essere rilevante per quello che avete in mente scrivetelo.

Dovete essere consapevoli di:

+ Nomi inusuali, frasi o battute
ironiche che possono essere adatte ad un vostro personaggio.

+ Possibili location per le vostre
storie.

+ Persone interessanti e le loro
reazioni in determinate situazioni.

+ Domande che vi vengono in mente e che
potrebbero fare luce su una qualche difficoltà legata alla storia
che state progettando.

In breve scrivete ogni cosa strana o
appariscente che cattura la vostra attenzione. E in ogni caso
concentratevi sui dettagli. Quando annotate i suoni in un caffè, per
esempio non scrivete suono del caffè ma descrivete la macchina per
il cappuccino fumante, il fischio del vapore, le sedie trascinate ,
il suono della pioggia contro la finestra.

Lasciatevi prendere dell’ispirazione…

Potete annotare in ogni momento quando
vi viene in mente qualcosa.

Non giudicate i vostri pensieri prima
di averli scritti, scrivete le idee sulla carta immediatamente.

Molti nuovi scrittori pensano di dover
aspettare per grandi idee o immagini sensazionali prima di annotare
qualcosa, ma è vero il contrario. La differenza in fase di stesura
la faranno i dettagli.

Dovete avere a disposizione annotazioni
in abbondanza, registrare ogni momento di interesse. Questo creerà
materiale fertile per generare idee interessanti, soprattutto nella fase di ideazione dell’opera.

Bene, ora siete pronti per partire alla scoperta di nuovi mondi creativi.

La fantascienza è stata definita come
la fiction del e se… o what if…

Facendovi questa domanda troverete le
idee migliori non solo riguardo la fantascienza. Non arrendetevi se all’inizio vi sembreranno idee banali,
come vi ho già detto i collegamenti con le altre idee che avete avuto vi daranno gli sviluppi
migliori. E se il mondo fosse colpito da una meteora? E se
atterrassero gli alieni? E se i pc pensassero da soli? 

Fatevi domande
che potete trasformare da note ordinarie in solide idee, questo vale anche per il fantasy. E se un cavaliere si perdesse in una
foresta tropicale? E se gli elfi dichiarassero guerra agli umani?

E per l’horror vale lo stesso?
Assolutamente si! E se un demone prendesse possesso di una scuola? E
se un serial killer tormentasse un piccolo paesino di montagna? E se
una famiglia fosse segnata da una antica maledizione senza scampo?

Per domande o curiosità lasciate un commento o scrivetemi un messaggio, anche sul mio profilo Instagram @tonini.alice. Forza adesso tocca a voi andare
avanti!!

Buona lettura e alla prossima!

Alice Tonini