Benvenuti alla nostra rubrica degli inviti alla lettura.
Oggi mi occupo ancora una volta di
un racconto di Kafka che influenza tutt’oggi la narrativa fantastica:
La metamorfosi.
La frase di apertura arriva inaspettata
come uno squillo di trombe:
“ Gregor Samsa, svegliandosi una
mattia da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un
enorme insetto immondo.”
In puro stile kafkiano nessuna
prefazione, nessuna costruzione, nessuna spiegazione: solo una
dichiarazione sorprendente e spoglia. Quanto diversa dalla
metamorfosi di Ovidio dove la trasformazione arriva alla fine e di
cui ci siamo occupati in questo post.
Ora alcuni lettori pensano: credevo che
lui diventasse uno scarafaggio. In realtà l’originale parola tedesca
che indica in cosa si è trasformato Gregor è “ungeheueren
Ungeziefer”. Anche il suono stesso delle parole ripetute nella
lingua originale ci da il senso della durezza dell’accaduto: unguh,
unguh. Solo quelli di voi che
conoscono il tedesco conoscono il significato delle parole
utilizzate, nell’edizione italiana è una nota del traduttore che
ci dice che la seconda parola deriva da un termine antico che indica
un animale impuro non adatto a essere sacrificato. Uno scarafaggio,
un verme, una mosca, qualsiasi cosa sia deve essere cattiva, una
creatura repellente all’uomo e a dio. Kafka era ebreo ma la famiglia
di Samsa ci viene detto essere cristiana.
Una reazione normale a questo risveglio
potrebbe essere il terrore puro, un urlo come quello di Munch. Gregor
invece si preoccupa di non esser in grado di andare al lavoro in
tempo. Una volta era un luogotenente dell’esercito che incuteva
timore oggi è un commesso viaggiatore che vive con il sostegno dei
suoi genitori, che possiede i pochi soldi del suo impiego e di sua
sorella minore.
La storia è stata scritta nel 1912 quando Kafka era
ventinovenne con solo ancora 11 anni da vivere ma già l’autore aveva
ben chiare le idee riguardo l’uomo moderno. La preoccupazione di
Gregor suona quanto mai contemporanea: lui sogna di parlare al suo
capo che ritiene un sadico, si preoccupa di darsi malato e si informa
sull’assicurazione sulla salute.
Con il procedere della storia le cose
vanno sempre peggio. Sua madre non riesce a guardarlo, suo padre lo
rinchiude nella sua stanza, la cameriera si dimette. All’inizio la
sorella sedicenne prova compassione e gli porta cibo che possa
piacere al suo nuovo corpo da coleottero, ma poi lei spinta dal
risentimento lo denuncia. Suo padre gli tira delle mele e una lo colpisce
nella schiena e lo ferisce. Solo la nuova donna delle pulizie lo
tratterà in modo amorevole ed equo e alla fine sarà lei a trovare
il cadavere e a gettare via il corpo essiccato.
Dopo la scomparsa di Gregor la famiglia
va avanti e si trasforma anch’essa: il padre si erge nuovamente
riappropriandosi del suo ruolo, la madre fantastica riguardo il nuovo
appartamento dove andranno a vivere e la sorella fiorisce nell’età
adulta. E’ primavera e il sole è caldo.
Kafka viene definito da Nabokov
Vladimir “Il più grande scrittore tedesco dei nostri tempi”.
Egli prima di morire diede istruzioni a Max Brod di bruciare tutti i
suoi testi. I lettori di oggi lo ringraziano per non averlo fatto.
Questa novella di 40 pagine in edizione standard, ha generato sciami
di critiche. Troverete critiche dal marxismo, una critica dalle
teorie freudiane, dal new criticism, dalle femministe e molte altre. Elias Canetti ha definito questo racconto ”Uno dei pochi
grandi, perfetti lavori poetici di questo secolo.”. E pensate che
quando Kafka lo lesse ad un gruppo di amici nella sua Praga nativa ci
risero tutti sopra.
Il tema della metamorfosi in
letteratura è sovrautilizzato, porta l’attenzione del lettore al
cambiamento, alla capacità o incapacità dell’uomo di sapersi
adattare ad una nuova condizione umana. In natura si tratta di un
processo di evoluzione continua, che dura tutta la vita di una persona. Nei romanzi la metamorfosi segna il punto di svolta di un personaggio verso un nuovo stato. Per esempio Pinocchio che ottiene la sua metamorfosi come premio per la sua buona condotta, o vengono in mente alcuni personaggi della saga di Harry Potter.
La storie brevi di Kafka sono
meravigliose come Nella colonia penale, oppure il romanzo incompiuto
Il processo o Il castello pubblicato postumo. Se volete una altra
storia breve di un essere umano che cambia e si trasforma potete
leggere The Breast del pluripremiato autore statunitense Philip
Roth dove il personaggio principale diventa un seno gigante. Se in
Kafka il protagonista si trasforma in un essere vivente, il
protagonista di Roth diventa una ammasso di carne flaccida pensante.
Risulta evidente in questo libro l’ovvio intento comico dell’autore. Un’altra
novella divertente di questo genere è Il naso di Nicolaj Gogol dove
il protagonista perde il naso e lo vede passeggiare tranquillamente
per la città.
Bene, anche per oggi è tutto. Buona lettura e alla prossima!
Alice Tonini






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